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Ancora la sento
questa voce senza acuti
graffiare e scalfire il silenzio.
E’ l’uccellino di placenta
che nel nido aspetta
la fine di un verme.
La sento dal fuoco nero
dove nasce,
benedire anche la miseria.
E’ il suono della viola
nel cielo che piange
e sorregge le strade polverose
degli angeli.
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trovato sotto alle unghie
mentre trattenevo una nuvola