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Ancora socchiudi gli occhi alla notte
e peschi nei miei il dolore più forte.
Scopri così la via del luccio
che ha distrutto le sponde del mio letto.
Chiudi la porta,
lasciando aperte le finestre,
perchè vanità
mi scompigli ancora i capelli.
I treni di notte
illuminano i paesi deserti
o sommersi dal grande niente.
Tagliano pianure e entrano
come amanti nelle montagne.
Le luci dei finestrini, sparendo nel buio
aprono le tende al giorno.
L’aria accarezza tutto quel poco ch’è rimasto
e si risveglia il mare nella risacca
dopo la tempesta.
La nave si disancora dal porto
ed i giorni felici
giocano come bambini sul molo
con le ombre dei nostri sguardi
come fossero
i più colorati degli aquiloni.
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dove la connessione è instabile