l'âme d'automne

indépendance - fille d'une feuille
Fotografia di H. Ku
.

Se fossi figlia di una foglia
cercherei riparo dalla vita
in una corteccia d'albero
diffidando dall'innocenza del vento.

In me dio cercò il perdono
modellandomi a immagine del difetto
trafiggendomi il cuore
con l'albero sterile di un veliero.

Ma le anime
non hanno giorni
– peccano vivendo –
e nuotano in un oceano di nebbia
che lascia intravedere
nell'inquieto andare

solo
l'incerto equilibrio
delle foglie.

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trovato sul solito scalino
prima dell'inv(f)erno

bandit

indépendance - sous les feuilles.
Fotografia di Heldes

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Cerco in libri d'altri
l'uscita dal labirinto,
il presupposto che coincida
con una porta socchiusa
almeno sul retro di una storia.

Forse un tempo
avevamo anche noi
tappezzeria pregiata, in velluto rosa,
o lunghi drappeggi
alle finestre.

Nella prospettiva
certe cose rimangono al centro,
brillano anche al buio
ed emettono suoni anche nel silenzio.

Ho spento
ogni luce rimasta accesa
nelle stanze del passato
per dondolarmi in penombra
su una parentesi di legno
in mezzo alla stanza. 

Passa la vita
attraverso le fessure del tempo,
rendendo familiare
l'obliquo disordine.

Fuori dorme
-protetta dall'anima del Pelloni*-
la guazza d'autunno.

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*Stefano Pelloni, brigante romagnolo dell'800
detto "il passatore"

QUI
"cantando vita"
un altro mio pezzo letto da Vinicio Capossela

 

mon jardin

indépendance  - pudeur

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Fotografia di Hanna B.
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Alla fine della storia
un fitto banco di nebbia
offuscò il punto e tradì la vista.

Il ritrovamento avvenne
come succede con l'Amore:
senza traccia, improvvisamente.

Un fulmine a ciel sereno
spezzò in due anche la nebbia
e mi ritrovai
in un timido riflesso d'acqua.

Con quale audacia
la vita chiama la vita,
espelle l'involucro dal suo dentro
e la vita ha nuovamente
un suo inizio.

Doloroso come un parto,
da dentro la nebbia qualcosa
si stava preparando.

Silenzioso come un pianto,
l'ombra lunga del punto
è oggi
il giardino dei salici
da cui mi guardo.

è

.
trovato nel sonno irregolare
e in una virgola fuori posto

histoire de la pudeur

indépendance - solitude d'une femme
.
Fotografia di G. Janik

Succederai ancora in me
come prima del tramonto?

L'ombra accompagna sempre
i passi brevi d'inizio inverno
nel calmo respiro
fra un pensiero e il cadere delle foglie.

La vita
è un tempo che succede;
io mi sto di fianco
guardarmi accarezzare
dalle sue mani
che non vogliono dormire.

E' inversa la stagione della tenerezza:
nasce mentre i fiori
tornano in grembo alla storia.

Poco distante da me
giacevamo grovigli d'ombre
coperti dalla tenerezza del tramonto.

Ogni stagione ha un suo inizio
– si nutre di presenza –
e non si placa in un bacio.

Si scioglie la nebbia
e risveglia una pudica luce

sull'antico tepore
d'inizio inverno.

Anche per oggi sto rinascendo.

 

recherche d'équilibre

indépendance - (da fuorivena)

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Immagine trovata in rete e rielaborata

.

Ho sempre creduto
alla bellezza delle ombre dei salici,
alla quiete dei ruscelli,
al male di vivere
che esplode come un temporale
nel cuore del silenzio.

Ho sempre creduto
che la vita precedesse la morte
fino a farmi sostegno dei miei cedimenti.

Ho dovuto ricredermi sulla vita
e solleticarmi dentro gli specchi
per non annegare
nel riflesso di un oceano senza fondo.

Come coralli
si sono colorati di rosso
tanti ricordi.
Anche gli occhi per il fumo del silenzio.

Le labbra, un maglione,
e le bacche di pungitopo
di ogni inverno senza ritorno.

Si è colorato persino il cielo
e le mani con cui mi hai consigliato
di sedermi sull'ultima riga
di un foglio nato bianco.

Ecco, sul fondo del fondo,
dietro i giorni che ho perso piangendo
e dentro un cerchio
che mi ha partorito prematuramente
tutto ha avuto inizio.

Tutto ha ancora inizio
 e anche domani
ci sarà un altro inizio.

Quanta fatica stare sull'ultima riga
di un foglio bianco
che non ha neanche una virgola

come appiglio.

***

Ripropongo un pezzo scritto da me tempo fa e che ora 
è una pagina di "fuorivena".
Qui sotto il file audio con l'interpretazione di
Vinicio Capossela
 


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trovato prima nella ricerca d'equilibrio
poi nello stupore

 

attachement d'une feuille

indépendance - solitude

.

 

Come ci ingannano gli anni
profetizzando sul divenire
ignorando il cadere naturale
delle foglie.

Saremmo caduti anche noi, un giorno
sul ventre bagnato
della storia.

Eppure eri la foglia
che copriva gli occhi nel gioco delle ombre,
o la rincorsa di un'onda
che non si stacca
nè dalla sabbia nè dal mare
ingannando col suo passare

ogni riflesso di luce.

Ancora inciampo
l'eterna tenerezza di un giorno,
spacciandomi
– foglia ingiallita dal tempo –
per germoglio.

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Trovato nel solito ritornello
che fa da contralto a certi bassi

 

attentat à la pudeur

indépendance - secrèt
.
Fotografia di Tina

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Chissà dove ci porterà il tempo,
se ci aspetterà sempre
dietro l’ultimo angolo
o se scivoleremo
distratti da uno sguardo
in un silenzio già umiliato,
per sempre infranto.

Il suo sguardo è l’antico dolore
che non è mai stato scritto,
il mio è vestito d’incredulità
ed ha freddo.

Urla al pudore
anche una voragine coperta di nebbia
e le parole diventano
il luogo del silenzio

come un oracolo
senza risposte.

.
Trovato nella cronaca
– la peggiore di questo tempo –
e nella mia incapacità di trovare parole

le vent

indépendance - fille
.
Fotorafia di S. Sun

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Il silenzio non è silenzio
nemmeno stanotte.

Il respiro ingravida un pensiero
e intervalla la quiete
dentro i limiti della notte
e prima di domani sta già arrivando
il giorno.

Così timido
non si smentisce il ricordo
e torna a cullarsi
come embrione stanco
che non sarà mai
vagito d’un sogno ch’è nato.

L’aria si fa breve
e dove ora spezza il cielo
una bianca corda di fumo,
torneranno forse un giorno
a liberarsi dalla gabbia, il vento,
il pensiero ribelle,
o la donna
e la sua solitudine.

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trovato prima di dormire
e forse per eccesso di stanchezza


le soleil et les nuages

indépendance - automne
.
Fotografia di Nika

Il respirò offuscò la vista.

Da dentro la vita
la vita in me,
di nuovo mi stava chiamando.

E fu il respiro di chi parte
o di chi torna,
o semplicemente il vetro appannato
di chi si affaccia sugli orli del cielo
da dietro una finestra.

Fu il tempo breve del ritrovamento,
il risveglio dentro un rovo,
il disincanto che sgretola le nuvole.

Disegni sui vetri
scrive la pioggia;
passo la vita a decifrare
quei silenzi.

Un sole nato pallido
sposta con un timido raggio,
un gregge obbediente di nuvole.
.
trovato nella notte

 

rien au désir

indépendance - papillon
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Fotografia di H. Living

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E’ nuda ormai la notte
e nella distanza tutto è ora più visibile.

Il rincorrersi dell’acqua
è l’incessante temporale
che lava memorie,
le coglie nel silenzio
e lì le ripone nel sogno.

La mia carne ne è lo scrigno.

L’odore d’innocenza
da cui scaturisce la colpa
è acqua che passa.

Nulla dorme
di quello che sembra tacere.
Anche i pensieri hanno voce.

Urlano trafitti
da quell’unica goccia di pioggia
rimasta impigliata a un pensiero
che non vuole cadere.

.
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Il mio ultimo libro

della mia serata di parole "in nome del padre"

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Trovato in quella goccia
che da anni si dondola nella pioggia
e che non vuole cadere