Non ch’io abbia perso le parole
Le raccolgo fra i pensieri
– che preferisco –
I pensieri hanno passi
adeguati al proprio sentire
e i vuoti di parole
lasciati alle immagini e ai suoni
sono più espliciti
di parole non scritte.
La parola scritta è templio dell’ego.
Rincorsa inguaribile
di quello che si è,
che si è stati,
che si vorrebbe essere.
Traccia di sè
su spazi inesistenti.
Fra la ballerina e il mimo
nacque un forte amore
nessuno dei due
disse mai una parola.
Dicono le cronache che si amarono
profondamente
fino al giorno in cui lei morì
ormai vecchia.
Il mimo prese le punte
imitò le movenze di lei nel ballo del cigno
stringendo al petto metri di tulle
mentre in chiesa
qualcuno la ricordava.
Solo allora
imparò a dare voce
ai suoi ripetuti gesti,
al suo pianto
chiamandola come unica volta,
in tutta la sua vita
con il suo nome
.