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Diranno ch’era ferraglia
come quella che risuonava
alle caviglie dei lebbrosi
perchè si riconoscesse già dal rumore
di cosa si muore.
Le mie catene erano
i tuoi respiri sulla carne
o quei silenzi
che discorrono con gli occhi.
Non un suono
quando brancolo nel destino;
non una smorfia
sulle facce degli impiccati.
Il riflesso della luna
poggiò un bacio per Salomé
su un vassoio d’argento.
Le betulle
frusciano parole incomprensibili.
Nessuno traduce quello che sappiamo.
Anche noi un giorno ci siamo
Amati.
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trovato nella luna