.
L’infinità dell’erba
fu camminarla inciampando in ogni filo,
rincorrendo l’ombra di un treno su un binario morto.
Sono stati prati infiniti
sul greto della follia, dove scorre, ancora,
– raccontano gli occhi –
un fiume.
L’infinità dell’erba fu cercare
– dove iniziava la polvere –
un motivo per non calpestarla,
che c’è tanta tenerezza in un destino reciso.
– E’ come me – pensavo
e l’accarezzavo piangendo,
cercando di me, quel tanto che non è rimasto.
Ora solo un rudere oltre la stessa vita rimane
su un fiume che lento,
ancora scorre
.
Trovato sull’erba
vicino al fiume che di me ha tutti i segreti