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Se porterai un ricordo,
portalo come fosse il più prezioso dei regali
con piume di struzzo
per togliere dalla memoria, la polvere.
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Ci ubriacheremo di giorni,
nella leggerezza del vino,
il peso inconsistente di un lungo sorso di vita.
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Affogheremo così il giorno,
cercando quel tempo senza ritorno
di quando ridevamo sotto la pioggia
e anche nel domani
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di tutti i nostri ricordi futuri
eravamo felici.
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Cercando futuro
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Sono una betulla d’argento,
che riflette negli occhi le foglie
e in silenzio, dove il silenzio parla,
si erige fin oltre il tappeto morbido di stelle.
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Le sposterà,
nel tempo che cancellerà le impronte,
il mormorare del vento.
:
Si distrae la vita,
fumandosi di me ogni pensiero
d’appartenza.
:
Quando mi salirai,
accarezzando la pelle bianca
fin sulle foglie,
:
togliti, ti prego, Amore,
la mota d’altri dalle scarpe
..
Fumandomi i pensieri
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E’ un gioco tutta la vita
e tutte le cazzate che pensiamo come serie
a renderla insostenibile.
Pago ogni giorno dentro il pozzo degli occhi
un mutuo da usuraio
perchè il cuore non debba fermarsi
senza avere Amato mai.
E’ la capacità di regalarsi una carezza
e raccontarsi quanto può essere bella
di una tenerezza infinita,
la Speranza.
E’ crederci ogni giorno
poi addormetarsi abbracciati ad un ricordo,
ripercorrere quelle strade in salita
quando ci rincorrevano nella polvere
anche i sassi.
Sorseggiami al risveglio
lentamente
come un caffè
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Trovato nel volo
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Per tutte le volte che ho perso gli occhi
inseguendo l’ombra di passi,
senza conoscere il percorso;
per tutte le mattine che ho cercato l’alba
inseguendo lo sguardo triste del tramonto.
Per tutte le volte che sono stata
la foglia che calpestavi
salendo sul trono dei tuoi domani,
senza chiedermi mai dove e con chi fosse il mio.
Per tutte le volte che i discorsi
mi hanno stuprato nella gola
un silenzio incapace anche di piangere
Per tutte le volte che cercavi la donna
fra i sospiri che lasciavi fra le cosce,
mentre l’anima vanitosa, per te, si preparava.
Per te mi sono vestita di foglie
su una terra sempre più scura e bagnata.
Ed erano foglie d’autunno
calde, senza nome e vita, nei tuoi inverni
mi coprivano
Ora che sono un tappeto di foglie
saprò mai farmi perdonare
dalla donna che silenziosa, in me
ancora piange?
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Amandosi
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Rigurgito il silenzio,
nato come d’autunno sul dorso della terra.
E’ il rumore di quei passi
che sale e scende il mio umore
come se ci fosse davvero un luogo
ch’io possa chiamare in te, casa.
Ho acceso
inciampando sull’ombra della tua bocca,
con un pensiero,
la luce.
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Cercando per la prima volta
Futuro
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Raccontami in silenzio di noi
come quando tutto già è
senza che si sappia cosa debba succedere.
Un sogno si sta arrampicando alla vita,
un volo disegna il cielo,
per noi che ci siamo già bruciati le ali.
Costruiremo come in un sogno,
una gabbia aperta
dove far entrare il sole.
Brevi sospiri,
salgono senza affanno tutte le nostre scale
fin sull’orlo delle nuvole.
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Per Te, per Noi
..
E’ un’ombra di piacere
quella che mi abbraccia nella solitudine.
Quanto sale ha ancora il tuo mare?
Quanta pazienza di sorgere ha per me il tuo sole?
E’ un’ombra di piacere ed è così familiare;
parla in silenzio,
nel silenzio eterno,
la lingua delll’inquietudine.
Si depositano
su un tempo senza più urgenze,
come fosse già un tempo d’altri,
le foglie
.
Trovato nel disegno di gatto silvestro
stampato su un fazzoletto di carta
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Ero io quella che vedi ancora nei ricordi,
sto ancora dietro alla siepe,
sto ancora in riva al mare.
Ho un discorso fra le labbra
che disturba il sonno, che fa ancora male.
Ero io il vento che non fermavano
nemmeno col rullare del tempo
in una voce.
Ero un cavallo scuro senza sella
e una manciata di giorni
da bruciare come carta.
E ora che non corro più,
lascio alla premura della tua mano,
il giro della mia giostra.
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Testadura, è per Te!
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Dove è ora il domani?
Sono anni che mi dicono m’aspetti.
Io i miei giorni me li sono già bevuti tutti.
tanti aspettandoli, li ho persi
come si perdono, anime in volo,
i documenti.
In un sorso tutta l’esistenza,
in uno sguardo è la lontananza.
Se mai ti ricorderai di me
cogli nel silenzio il fiore,
essiccalo nella pagina mai scritta,
e disegna nella tua storia
il ricordo che sia della tua vita
oggi,
il senso
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dalle cose che accadono
e dalla memoria
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Mi sveglio ogni giorno
nello stupore della tenerezza,
nella fertilità della terra
dove ci proteggeranno dal dolore,
ancora i sogni.
Nelle maglie del giorno
dove tutto era già perso,
cii rincorre in cerca di un tempo nuovo,
lo stupore del risveglio.
Senza voglia di progettare più niente,
morta di troppa vita,
è sbocciata in un tempo abbandonato,
dall’inchiostro rosso dell’impotenza
la rinascita.
Ora tu,
insegnami ora la pazienza.