terre rouge

indépendance - brume de vie
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Fotografia di H. Des

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Consolatorio è il vuoto
con le sue pareti di cristallo.

Starci dentro
è abitare il cuore della neve
e ovattarsi nel silenzio.

Si sveglia la luna in novembre,
recisa dalla lama del tuo sguardo.

Sanguina come me,
sanguina come una donna
e fecondato il dolore,
si fa madre d’ogni sbaglio.

Terra fertile
nascosta e protetta in un bosco 
si copre di nebbia al tramonto
come fosse la luna recisa,

il rossore
di un sole amaranto.

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trovato

une fille errante

indépendance - fille
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Fotografia di S. Fair

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Fuggo ogni giorno
ai piedi della notte
dove tutto è e ancora esiste.

Lì ancora m’intravedo
incastonata in uno sguardo.
La luce fievole dei miei giorni
si fa certezza di risveglio.

Certi intagli raccontano
la morbidezza delle foglie,
di carezze ruvide
generate dagli sbagli.

Ricompormi
in equilibrio sulla linea d’orizzonte
è l’atto d’Amore
a cui mi costringo.

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trovato nella tensione


la soirée

indépedance - encore
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Fotografia di Lisa

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Mi sarei fatta vestaglia
di una sera troppo lunga.

Giochi di dita
fra le rotondità del calice
e l’ingiallire come di tabacco
delle attese.

Ogni pensiero si frantuma
come le onde sul sale
in un sorso troppo breve.

Dietro la vivacità degli occhi
si estende,
– spoglia di tutto –

la nebbia 
sull’andare del tramonto.

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trovato in un calice

pluie d'août

indépendance - fille
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Fotografia di pluiafina

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Inquietudini fatte a scale
e interrotte su un destino non scelto
esplorano col tatto
i graffi sul cuore
e quelli appannati dei fatti.

Trovarsi allo specchio
con davanti il proprio carnefice
e chiedersi l’età
per strapparsi almeno una vittoria
dalle labbra di una scommessa.

Accendersi la vita
dove tutto già brucia
e lì scaldarsi gli orli dei ricordi.

Vorrei svegliarmi coi riccioli color mogano,
sette lentiggini per guancia

e col tuo mistero aggrovigliato
al mio sguardo d’acqua

che
– come pioggia d’agosto –
ti bagna.

 .
trovato negli antichi cassetti

espace

indépendance - hier encore
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Fotografia di reconstruction

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Non passano
quei lunghi giorni di attese:

quei brevi sospiri,
con cui nutro inquietudini
e muovo, respirandomi,
le foglie.

Che leggerezza
credere eterna anche la materia.
Che leggerezza immaginarsi
figli di Dio e non della Noia.

Un cuore appeso al chiodo
delimita spazi e perimetri:
Crea ruggine, se piangi.

Ricorda alla leggerezza e alla noia
almeno l’esistenza
di una parete.

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trovato nella compostezza
della pioggia e mia

condamne

indépendance - sans Dieu
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Fotografia di Thomai Pavlidou

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Per quanto tempo ancora
cigolerà la porta? 
E con lei i nostri dieci passati
che non sono mai usciti,
nemmeno per passeggiare al tuo fianco
nella storia.

Scivola la rugiada dal filo d’erba
lentamente,
al di là delle circostanze,
come quel qualcosa che non si coglie.

Come la tua ombra frammentata
sul muro di pietre
nel mio peccato di donna.

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trovato

salinité

indépendance - papillon
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Fotografia di Leschick

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Ombre del mare
accompagnano nel silenzio, le onde.

Tu poco distante,
sei del tempo
quello che onda dopo onda,
dietro residui e detriti,
non torna.

S’infrangono ancora,
come ogni stagione di mezzo,
i rami, le vite, le onde.

In un dove,
senza un quando,
potrei anche ritornare
a tentare di fare della tua ombra,

almeno sagoma,
ricordo, odore 
o incerta memoria.

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trovato sfogliando Assenze

fantome

indépendance - fantome
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Fotografia di The hills are alive

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.Sono anni ormai.

Giorno dopo giorno,
un tempo sempre fertile di donna.

Il sangue mi è testimone.

Ed ho passato lunghe notti in corsia
a farmi tamponare il cuore.

Fuori
la vita correva fra la strada e i marciapiedi,
fuori ha nevicato silenzio
ed hanno ombreggiato gli alberi,
il sole.

Sono anni
che piove sempre dalla solita grondaia,
lontano dai limoni,
lontano dagli odori del mare.

Sono anni che condanno l’Amore
per non avere colpa
se non quella di Amare,
il barcollare senza meta

della Tua ombra.

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trovato dentro a una ferita

toile d'araignée

indépendance - brume
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Fotografia di annanina

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.Novembre.

Il silenzio abita ancora
i due lati della porta.

Solo i gatti fanno le fusa alla pioggia
quella che oggi disseta ogni distanza.

C’è un dove
che non ha inizio nè fine:
è la vita che oggi mi chiede perdono
come fosse vero che sei,
come fosse vero che tutto passa,
ingannevole soggiorno in un mattino,
l’alba.

E trovarsi nella dismisura
dell’inverno.

E’ il pulire ogni giorno la ragnatela
perchè tempo nuovo
non sposti la memoria.

Anche il ragno,
infila perle di pioggia

fra noi, i nodi e l’intercapedine.

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trovato in una connessione instabile
e in giorni pesanti da sopportare
– mordo una mela –

pleurant

indépendance - et puis...
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Fotografia di Vasili Andreyev

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E’ affranta la sera,
come ogni giorno già dall’alba.

Tirami su il cuore
con una carrucola stanca
e bevimi da dove si muovono i tuoi passi,
lucidi e veloci sull’asfalto.

Quanto vorrei essere
altrove, in te:
dov’eravamo nel vento,
in quella luce che disegna serene
anche le ombre.

Imprigionati nel solito traffico
di pensieri e ricordi
a ostruire la strada al domani

e al rigagnolo di pianto.

.
perchè?