histoire de la pudeur

indépendance - solitude d'une femme
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Fotografia di G. Janik

Succederai ancora in me
come prima del tramonto?

L'ombra accompagna sempre
i passi brevi d'inizio inverno
nel calmo respiro
fra un pensiero e il cadere delle foglie.

La vita
è un tempo che succede;
io mi sto di fianco
guardarmi accarezzare
dalle sue mani
che non vogliono dormire.

E' inversa la stagione della tenerezza:
nasce mentre i fiori
tornano in grembo alla storia.

Poco distante da me
giacevamo grovigli d'ombre
coperti dalla tenerezza del tramonto.

Ogni stagione ha un suo inizio
– si nutre di presenza –
e non si placa in un bacio.

Si scioglie la nebbia
e risveglia una pudica luce

sull'antico tepore
d'inizio inverno.

Anche per oggi sto rinascendo.

 

brume de vie

indépendance - vivre
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Fotografia di A. Amy

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Dietro al sole
le mani si sciolgono
in sconsolata resa.

 Preghiera assoluta
 il solo vivere.

L’alzarsi con un vento contro
ed uno sguardo accanto,
è come fucilarsi il cuore
per non lasciarsi ferire.

Le mani cercano
come nella nebbia,
il contorno sicuro
d’una lanterna.

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trovato nella tenerezza
di giorni senza storia

dix-sept ans

indépendance - Giacomo
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Giacomo

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Dietro al sipario delle probabilità,
resusciti la bambola che dorme
e accendi col solo esserci,
 un milione di stelle.

Si muovono
con la stessa eleganza
dei tuoi passi nella notte
dove costruisco nel tuo abbraccio
la mia casa.

Mura forti d’eterno.

Rimargina la vita
quello che altri strappano,
la bellezza dell’esistere,
ora e sempre in te rifiorisce

pioggia dei deserti
e neve bianca.

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Buon compleanno Giacomo
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per i tuoi 17 anni

Maître unique

indépendance - Pier Paolo Pasolini
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Pier Paolo Pasolini
5 marzo 1922  –  2 novembre 1975

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"L’Italia ha il popolo più analfabeta e la borghesia più ignorante d’Europa."

"L’uomo medio è un pericoloso delinquente, un mostro;
esso è razzista, colonialista, schiavista, qualunquista"

Pier Paolo Pasolini
(La ricotta, 1963, Mamma Roma, 1962)


Presenze

c'est ici que tout a commencé

indépendance - la porte
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Fotografia di Emily

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Le mie stanze
si aprono dietro una porta chiusa
e diventano il mio giardino di betulle.

Un piccolo scrigno di castagno
per inventare un mare
alle conchiglie.

Vorrei dirti
che oggi ho trovato la tua voce
in una fotografia.

Eravamo in bianco e nero
vestiti di colori.

I tuoi amici son quasi tutti andati
e l’uva fragola
è diventata un privilegio
anche per i merli.

Dietro questa porta
la pietra è rimasta pietra,
le travi sorreggono le stelle
e la fame dei tarli.

Non guardare mai dietro la porta
rimani qui eternamente
al di là delle cose:

dentro quello che nessuno
potrà portarci via
c’è il solito branco di vampiri
assetato della tua immortalità.

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per i tuoi 84 anni
se tu fossi qui, babbo.

cyclamen

indépendance - vol

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E ora che sei nelle braccia del vento,
proteggi dal silenzio
il silenzio di ogni donna.
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Un ciclamino bianco
per la mancata presenza,
un ciclamino che resiste nella neve
in quel silenzio sotterraneo
tempio e tempo  prezioso
d’ogni donna.
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Molto più fragile il tuo sguardo,
quei colori forti con cui
esorcizzavi il male
e un turbante per non nascondere
quanto fa male vedere
un albero spoglio in estate.
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Figlia del destino
risorgi in me ogni mattina al risveglio,
fra il cantare degli uccelli
sui tanti rami spogli
.
insegnami d’ora in poi la fatica
del viverti senza.
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A te, Patriza
con grande affetto e stima.
Donna stroardinaria, invidiabile Assesosre alla Cultura,
Professionista nella logopedia.
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Il ciclamino bianco che mi regalasti per le parole
ce l’ho sempre.

avec papier

indépendance - fotografia di Deborah Marini - aprile 2007

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Fotografia di Deborah Marini, 2007
 copertina del prossimo mio libro

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Sono consapevole del fatto che non sia facile starmi accanto.
Ho per molti aspetti un carattere ingestibile.
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Mi assento dalle cose che ho intorno per pensare,
poi riemergo con le mie teorie, coi miei pensieri
che dò per scontato gli altri sappiano,
che abbiano visto con me quello che io nel mio viaggio
ho persino toccato, respirato.
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Il prossimo libro è un viaggio.
un viaggio che non ho fatto da sola.
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Il prossimo libro è un Atto d’Amore.
Non tanto mio, ma di chi con me
ha fatto il viaggio, vedendo quello che viaggiando
ho visto io.
.
Pochi giorni prima di Pasqua ricordo che telefonai a Deborah,
le chiesi di fotografare uno spaventapasseri,
di quelli vestiti che sembrano che parlano quando li guardi.
,
Un tempo gli spaventapasseri abitavano i campi,
oggi sono sostituiti da nastri di plastica rossi e bianchi
annodati alle piante.
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Deborah ha una dote non comune.
e’ sempre silente. parla poco e quando parla,
il suo discorso ha sempre una logica.
Lei è dotata della capacità d’ascolto.
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Le parlai di come stava lo spaventapasseri
che avevo trovato, visto, amato nel mio viaggio interiore
e che avrei voluto trovare in un campo.
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Lei non aggiunse molto. Mi disse solo
"certo che sei strana,  ma forse ho capito"
.
Lei costruì uno spaventapasseri,
lo vesti facendo suo il mio viaggio
e mi inviò molte immagini, tutte bellissime.
Guardando la foto di questo post,
capii che era lui che cercavo.

E sarà lui la copertina del prossimo libro.
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Ovviamente lei pensò bene che uno spaventapasseri
si annoia mortalmente da solo e costruì anche la sua compagna
ma questa è un’altra storia.
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Deborah ha la straordinaria capacità di rendere vivo
anche un sasso quando lo fotografa.
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Durante il viaggio si incontrano persone bellissime.
immagino sempre di viaggiare per lunghi tragitti
è nei viaggi che ho sempre fatto stroardinari incontri.
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Durante il viaggio mi si è seduto accanto,
con una delicatezza antica e straordinaria, Guidu.
Un giorno lasciò un suo segno di passaggio,
con una traduzione di alcune parole mie.
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Giorno dopo giorno ha preso per mano le parole
e lo ha sempre fatto sottovoce,
lasciando discreta traccia della sua bella presenza.
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Grazie a lui il libro uscirà in due lingue:
italiano e francese
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Pensai che, per come è strutturato il libro,
che è una storia brevissima entro cui si muovono le parole,
che occorressero delle immagini.
Poche ed essenziali.
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Pensai ad un artista
capace di vedere quello che vedevo io.
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Fu un pomeriggio non lontano che telefonai a mio figlio.
"Giacomo senti, sei molto bravo quando dipingi,
avresti voglia di illustrare il prossimo libro"?
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Giacomo rimase silenzioso.
poi mi disse che non sapeva se ne sarebbe stato all’altezza.
Gli chiesi espressamente di leggersi tutto il libro,
di scegliere i passaggi che preferiva e lì
lasciarsi trasportare dai sensi.
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Non sono molti, sono sei disegni.
Uno più bello dell’altro.
Lui come Deborah ha la capacità di rendere vive
le cose che disegna.
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Ha usato tecniche che non conoscevo.
E’ venuto più volte qui da me per dipingere
e sembra che la mia presenza sia servita.
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Il disegno che in assoluto amo di più lo ha fatto
con terre, sangue e caffè.
(gioventù moderna, io mi sono fermata agli acquerelli)
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E sarà il disegno di chiusura del libro.
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Sembra che il lavoro fatto per il libro gli dia anche credito scolastico
e ringrazio quegli insegnanti che gli hanno permesso
di dedicarsi a questa sua partecipazione
anche nelle ore di lezione scolastica.
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La tenerezza è stata sentirmi chiedere…
"Mamma, senti, anche piccolo piccolo, verrà scritto sul libro
che i disegni li ho fatti io? Insomma ci sarà il mio nome?"
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Certo che ci sarà il tuo nome,
e stavolta ci sarà anche il tuo cognome
e ci sarà persino la tua fotografia,
come ci saranno le fotografie di
Deborah Marini e di Guidu Antonietti di Cinarca.

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Personalmente credo, senza niente togliere alle precedenti
prefazione e presentazione avute fatte
dal premio Campiello 2005, Pino Roveredo
e dal critico letterario Giovanni Choukhadarian
per "Sans papier – reato d’esistenza di una buona a nulla"
che la prefazione di questo libro
sia molto, molto bella.
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Il titolo del libro e l’autore della prefazione rimangono ancora
nel cassetto del blog.

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Il finale del libro?
Ha intanto una costola a differenza del primo libro
che era unito da due spirali come i block notes.
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Il libro non ha un finale
e chi vorrà potrà scrivere nella zona apposita
il finale che preferisce.
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Io l’ho chiuso come fosse quello l’inizio.

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L’uscita del libro è prevista entro dicembre.
poco dopo il compimento dei miei quarant’anni

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Un grazie di cuore a chi ha fatto con me,
il viaggio

vol vert

indépendance - souvenir

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Erano gli anni consumati tutti in un giorno.
il ricordo è nei tuoi pugni su un muro
mentre piangevi.
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Io ero dietro ad un cespuglio di spade,
ero all’inferno.
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Era il mio male di esistermi,
era il vagone di un treno la mia casa.
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La tua m’aspettava
dietro ai primo odore di neve,
dietro alle lacrime,
compivi gli anni il tredici ottobre.
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Stazione di Milano e tu mi cercavi.
Bevevo vino nel tuo sguardo arreso
con un illuso come me.
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Ogni stazione ha la sua stagione.
Prego il dio che ti riporti sul binario
degli incontri felici.
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Giusto il tempo prima della ripartenza
per un abbraccio, una carezza, un perdono
e poi di nuovo dove il volo ti è verde,
.
lasciarti andare.

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auguri babbo.
 Sarebbero ottantadue tu fossi ancora qui.

nuages

indépendance - nuages

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Le troveremo ancora,
dove i giorni non si fermeranno
e nell’odore della Tua vicinanza
è come averle già alle spalle.
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Spoglie di giorni,
tremano al buio anche le stelle
e Ti chiederò di vestirle di
sguardi del cedro, di fili rossi, spezie
e piccole promesse.
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Nel rumore della Tua presenza,
si riempie di vita
l’aria
.
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E’ per Te

histoire III

indépendance - regard

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Oltre la siepe,
al di qua dove la vita succede,
m’hanno raccontato ci sia il mare.

Julia non ha mai visto il mare,
ma ha pianto i suoi oceani.

In una catenina d’oro e rame,
il peso inconsistente dell’Amore.

Il raggio di luce che osserva e taglia memorie,
ci avvolge in un tiepido
scorcio di storia.

Al di qua della siepe
dove tutto il già successo è un mare senza bandiere,
è solo una lunga fiera di paese.

Dimmi Julia se è così vivere,
nell’attesa eterna di un solo giorno di luce

.
Prima di andare, prima di tornare.
ricordando l’abbraccio di Julia