Fotografia di G. Janik
Levigata la notte,
a sera di nuovo si fa risacca
-imperturbabile silenzio –
che distrae la vita nel pudore di un tramonto
e poi di nuovo
torna in altra forma
ad esistere.
I tuoi giorni erano i miei giorni
ma tutto il nostro tempo
era la certezza dell'adesso.
Ti scrivevo,
mi scrivevi
perchè la parola
benedicesse la nostra carne
e testimoniasse
di un tramonto che ti è ora di spalle.
Io sono ancora qui
affacciata su quell'ultimo sole
che lo guardo.
trovato nel tempo che ci invecchia ma non passa