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Fotografia di F. Bird
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Dal silenzio della pietra
s’alzerà come mosso dal vento
il sipario sulle assenze
e anch’io, come loro,
sarò presente.
Qualche sguardo ancora
scruta al di là della pioggia,
nel verde che trafigge
le isole e il loro ritorno.
Di tanto che ho perso,
forse anche il volto ma mai lo sguardo.
Solo il silenzio divora l’aria
e la rende simile alla pioggia.
Le solitudini che s’incontrano
chissà se si riconosceranno,
se avranno in serbo anche loro
occhi per altri,
o se solo ricorderanno.
Imperfette malinconie
sostano nel cadere della pioggia
e diventa così vicina
anche l’inquieta linea d’orizzonte.
Perdo lettere
ogni volta che naufrago
nel mio smarrimento.
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Prossimi appuntamenti miei:
"Ma noi eravamo altro", Gavignano Sabino (RI) – 22 maggio p.v.
"Le nostre donne" all’Università di Siena – 26 maggio p.v.
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trovato in giornate lunghe di parole
e di silenzi