une petite histoire

indépendance - après la nuit
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Fotografia di Kathryn

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Dietro l’Oriente.
giace il bagaglio dei grandi sogni
partoriti tutti nel silenzio.

Noi si era stranieri a casa;
già lontani anche nell’abbraccio.
Piangeva solo la vita
sui bordi delle partenze.

Del viaggio,
immobili con gli occhi chiari,
saremmo stati l’eterna partenza
e il dubbio di aver dimenticato qualcosa
prima di lasciarci.

Il maglione arancione,
il portatrucco nero,
il numero di serie di quel dolore,
i connotati di chi ti era già accanto,
semplicemente un saluto,
o il vagito di un addio.

Dietro l’Oriente
riposa per nessun dove
il binario nato morto.

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Trovato fra le sue ultime cose rimaste in casa:
la voce di sua moglie che mi telefonava

une vie en blanc et noir

indépendance - seule
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fotografia di M. Julia

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Ho sempre creduto
alla bellezza delle ombre dei salici,
alla quiete dei ruscelli,
al male di vivere
che esplode come un temporale
nel cuore del silenzio.

Ho sempre creduto
che la vita precedesse la morte
fino a farmi sostegno dei miei cedimenti.

Ho dovuto ricredermi sulla vita
e solleticarmi dentro gli specchi
per non annegare
nel riflesso di un oceano senza fondo.

Come coralli
si sono colorati di rosso
tanti ricordi.
Anche gli occhi per il fumo del silenzio.

Le labbra, un maglione,
e le bacche di pungitopo
di ogni inverno senza ritorno.

Si è colorato persino il cielo
e le mani con cui mi hai consigliato
di sedermi sull’ultima riga
di un foglio nato bianco.

Ecco, sul fondo del fondo,
dietro i giorni che ho perso piangendo
e dentro un cerchio
che mi ha partorito prematuramente
tutto ha avuto inzio.

Tutto ha ancora inizio
 e anche domani
ci sarà un altro inizio.

Quanta fatica stare sull’ultima riga
di un foglio bianco
che non ha neanche una virgola

come appiglio.

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trovato in giorni di tenerezza
e molto lavoro intorno allo spettacolo di teatro e parole

tout s'en va

 

Sono ancora fuori casa.
Al momento di passaggio sul pc di Monia, in Roma
dove rimarrò alcuni giorni per definire cose
e abbracciare persone.
Fino a quando non tornerò a casa
mancheranno le immagini.
E’ il limite che sto riscontrando da quando
il notebook ha deciso di lasciarmi.

E’ già preziosa l’accoglienza
che mi permette di esserci qui
o di passaggio su
facebook.

La serata di poesia ieri sera a Foggia
è stata scritta da chi c’era
e solo chi c’era può ricordarmi com’era.

***

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Ci sono tempi che invecchiano precocemente
a dispetto di amori che sembrano essere
eternamente protetti e immortalati
nel loro attimo nascente.

I silenzi parlano,
scolpiscono tempi eterni
per essere loro stessi
la misura del tempo.

Un mare in tempesta
ora è un prato ai limiti della carne,
dove ancora fiorisci
nel mio sanguinando.

Io per me,
ricordandomi un fatto,
guardo il muoversi delle ombre:

la tua che va,
la mia che t’aspetta.

trovato sul pc di Monia

l'erreur

indépendance - la doleur
.
Fotografia di E. Gomes

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Ti trovo sempre
seduto sul lato nascosto
della mia isola.

Qualcosa di vivo
ancora sembra abiti l’aria
e muova le tende dei salici.

La terra raccoglie per me
il rumore dei tuoi passi
quando cammini sui miei pensieri
e stridi come un lamento.

Come un pezzo di carta
mi scarabocchio intorno
sottraendo alla vita altri giorni.

Anche oggi ho perso vent’anni,
nello sguardo d’un momento.

Tu eri affacciato sorridente
sul davanzale
del mio ennesimo sbaglio.

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Trovato oggi in tribunale.
ora ho solo bisogno di dormirmi addosso

entre la terre

indépendance - c'est le vent
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Fotografia di A. Ola

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Ancora vorrei ascoltare
il frusciare dei discorsi,
come se le ombre appese
non fossero solo visioni
piuttosto gli sguardi con cui ti guardo,
o le incertezze che abito.
abitando il mondo.

Vivono in me
tutti i luoghi sconosciuti al futuro
ma già scenari
del mio più antico presente.

Muoiono le foglie in autunno
trasportndo a terra il cielo nascosto.

Modella al tuo passare,
la terra,
le impronte del silenzio.

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trovato prima di registrare

la même musique

indépendance - la musique des jours
.
Fotografia di T. Lulayu

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Le stesse scale che sai
a volte salgono, altre scendono
fin dove tu mi conduci.

Fin dove la memoria mi conduce.

Fra i ricordi mai ordinati in soffitta,
dove dal lucernario la luce filtra
e rende immortale la tenerezza del tempo
in un tempo sempre più a forma
di domanda.

La pietra accompagna
quello strano modo
di scendere e salire le scale
o la rieducazione ai primi passi,
nel lungo tempo senza gambe.

Anche le piante de lauro
separano le distanze:
giovani foglie verdi succedono
il travaglio del seme nell’asfalto.

Ti sei fatto largo di tristezza
mentre osservo seguire
l’ombra dalle tue dita lunghe
accarezzare senza toccarle,

le foglie.

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Trovato fra l’asfalto e le piante di lauro:
la fontanella ancora come allora
sputa acqua sui nostri passi.

comme papier

indépendance - aller
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Fotografia di Trisha

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E ancora i giochi della mente
si fanno riflessi
o si susseguono in mancanza d’altro.

Vorrei sentirmi mancare il respiro
per l’attesa che si fa vicinanza,
o sussultare come al primo appuntamento.

Vorrei indossare
la voglia di guardare un orologio
e impaziente truccarmi
come fosse ancora tempo di ciliegie.

Sono giorni che inseguo
il cadere della cenere su tizzoni ardenti
e brucio come fossi carta.

Trapasso così giorni,
abbracciandomi nel silenzio,
interrotta solo
dal cadere della pioggia.


***

Per Gilda e per chi è in Puglia,
Venerdì 29 maggio
serata di poesia, cucina pugliese e jazz
"sottovoce"
al Club "Grotta Omero" di Foggia.
Per info e prenotazioni:  3200610727
apalazzo9@gmail.com
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trovato in giorni particolari

marée

indépendance - tendre
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Fotografia di E. Larue

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Già sei
un silenzio che non si spenge
e io con me,
– l’altra me dietro gli specchi –
il riflesso di un ricordo.

Ti spingi oltre la verità,
sacrificando l’agnella
per il trono di chi
non ha ancora un suo regno.

Soffiami ora un po’ di fumo
dentro gli occhi.

Ho uno sguardo che fa acqua
e tu come un sasso
nuoti al suo centro.

 

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Trovato nel caffè

une pensée rouge

indépendance - papillon
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Fotografia di Moss

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Pensieri viandanti
trovano in me, casa.

Filtra una luce strana
dalle finestre del tempo,
qualcuna a poche candele
è di una luce calda
come se bruciasse l’aria.

Bruciano
i giorni d’acqua
e questi ruscelli d’inferno,
come se il mare
fosse per i nostri occhi,
solo un miraggio.

Il giorno spenge il sogno.

L’ultimo pensiero rotola
come distratto dalla vita,
sulla schiena scoperta
di questo tempo

illuminato solo
dallo sguardo cieco 

del ricordo.

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trovato in tre noci

rien à perdre

indépendance - prière
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Fotografia di Quizz

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Succedi sempre d’improvviso
come allora
nella penombra delle cose.

Dietro ginestre 
e giorni accesi anche nella notte,
sorprendi sempre
 la vivacità delle stelle.

Nulla da perdere
per chi è già perso
ed abita tutte le soglie del passato.

Come un sasso fra le acque
disegni tutte le circonferenze
che fa il tempo

scompigliando l’infinito negli occhi
e il cielo nei capelli.

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Trovato in me
mentre cercavo te