je voudrais encore

indépendance - soupir
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Fotografia di Sarah Azavezza

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Vorrei sedermi accanto al tuo silenzio,
frugare la curiosità
del tuo sguardo:

saperti addormentato
sul mio sempre
nelle forme che fa la mente
quando ancora sogna.

Ci sono sere in cui
le nostre ombre
ancora s’incontrano.

Vorrei essere in te, altrove
in ogni sempre,
anche quando seppur a occhi chiusi,
è quel tempo già conosciuto

che con una mano nascondi
e con lo sguardo rassegnato

ancora cerchi.

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trovato in te

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souvenir éternel

indépendance - souvenir d'un jour
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Fotografia di E. M. Gomes

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E ancora m’accompagno fuori di me,
in quei discorsi della vita
che fa l’esserci al mondo.

I fiori hanno il colore dei tuoi occhi
e chinano il capo
ogni volta che non torni.

Vedessi come accarezzano la terra
con la lucida consapevolezza
del tempo e della sua longevità
anche in eterno.

Ci sono discorsi
che si fanno solo in silenzio
e racchiudono tutto quello che sai
e che non ti ho mai detto.

Carezza scivolano per terra,
perchè un tuo pensiero le raccolga.

Ho un delirio per ogni risveglio.
Tu sei sempre immobile,
fra le lenzuola vuote

al mio fianco.

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trovato nel solito posto.
Stamani ti cercavo e ho aperto il frigo.
Avevi la forma del cartone del latte.

imprévu

indépendance - un jour
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Fotografia di J. Rose

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S’apre sempre d’improvviso
quel sentiero
che indica la strada per rimanere
senza dover necessariamente tornare.

Ho mani di lavanda
quando seguo nei campi
le traiettorie del vento
o quando ancora più fragile
mi ferisco con un papavero
che sta sopravvivendo.

C’è un interminabile
campo di girasoli
dove ancora corrono i miei temporali
e dove nulla oltre la pioggia

interrompe l’esistere
del cielo.


Trovato in me,
per caso fra gente che va e gente che viene.
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les petites choses

indépendance - la pluie
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Fotografia trovata in rete
(dall’archivio del blog)

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C’è un assoluto ancora
che chiede di esistere
entro i contorni delle piccole cose.

E’ lo sguardo di un giorno
su un giorno più distante
è il mio pensiero che si fa vento
in una sera d’estate.

E’ il sapermi al centro
di un fatto,
senza conoscerne i dettagli.

C’è sempre un cammello
che balla solo nel deserto,
disseta il sole all’ombra della sabbia
e nel silenzio dorme.

Sono diventata una grondaia rotta
che raccoglie i discorsi del cielo
per annaffiare le margherite sull’asfalto.

C’è un assoluto ancora
che mi sta di spalle,

osserva il tempo scappare
come un cane senza nome
o  un ladro di stelle.

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Trovato sulla tastiera del pc di Adriano

le jour et la lune

indépendance - mains
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Fotografia trovata in rete
dall’archivio del blog

Parlano di noi
le lunghe sere d’estate
quei passi nascosti
dove sempre inizia il ricordo.

In bilico fra la vita e la sorte,
si accendono visioni d’altro
nella brevità del tramonto.

Guardarti andare
dove memoria non arriva
nel rosso del cielo
scendere ogni sera,
le scale del mio sopportare.

Non chiudere il cuore
prima di dormire
è lì che ogni sera arrivo,

dopo aver acceso
la luna sul comò.

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trovato nello studio di Adriano
ascoltando la Callas

ou le soleil…


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Fotografia di F. Bird

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Ora lasciami dormire
sulle foglie di fine inverno,
prima che altra stagione
mi risvegli.

E sarà sempre d’ieri
la tua immagine migliore,
quella che osservo in una cornice vuota
mentre cerco nel tuo non-esserci,
una presenza.

S’incamminano le nostre ombre
dove il sole alza la testa
e regala altre nuove sottili e grigie visioni.

Era di maggio
il primo vagito d’un autunno
che chiedeva già soccorso alla terra.

Ora che il tempo
è solo un pretesto per rimandarci
ad un improbabile "a rivederci"
mi chiedo se sia stato più feroce

l’aver perso la strada
o le dita dei piedi.

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trovato nello studio di Adriano
e nei pensieri antichi che anche se mi sposto,
m’accompagnano.

séquence d'un rêve

indépendance - moi, ma fille
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Fotografia trovata in rete

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Sono sempre lì,
sui contorni della notte
in bilico fra la donna che dorme
e la bambina che sogna.

Vorrei partorirmi nella dolcezza,
vestirmi con premura
come mi fossi bambola.

Tenerezza placenta
certe volte illumina la stanza.

Raccogliermi dove il nido di capelli
è il nodo di me sull’asfalto
e le ginocchia l’altare delle mie miserie.

Sono sempre lì,
dove vita mi riconsegna
sulle ferite della terra,
dietro la radice fragile
d’una primula ancora viva
 nei segreti dell’inverno.

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Trovato nello studio di Adriano.
E trovato nel sogno mentre mi accarezzavo i capelli.

Cœur de chien

indépendance - mon Cœur
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Fotografia di I. Marceli

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A quel cane del mio cuore
vorrei dire di non tornare

perchè non esista più catena
che lo lasci guaìre
per le silenziose percosse di un uomo.

A quel cane del mio cuore
ho tolto persino il collare
gli ho cambiato nome
e anche cardiologo.

A quel cane del mio cuore
che piscia di tanto in tanto
nel letto di qualcuno

vorrei dire di catturare
solo il meglio delle stelle:

lasciarne intatta la luce
e correre libero,
senza più guinzaglio.

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trovato nel mio elettrocardiogramma

fleur blanche

indépendance - encore les temps
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Fotografia di A. Mysi
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Entro senza far rumore
in quella distanza
che ha già strappate le tende

e che ha finestre spalancate
sui delitti di cui non si accerterà mai
la morte.

Vedessi come ho agonizzato
guardandomi scivolare a terra
divententando un fiore bianco,
sul pavimento.

Sono stata una rondine d’inverno
o un cerbiatto dentro al ricordo di un giorno.

Certe stagioni
fioriscono in continuazione,
dove sembrava recisa la speranza.

Rincorri per altri vie
gli stessi sbagli
ma troverai su altri pavimenti,
eterne fioriture di glicini bianchi.

Neanche stavolta volerai:
hai sempre un’ala in mano,
e l’altra senza più nome
fra le gambe.

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trovato mentre facevo ordine in me.
Sei sempre il calzino spaiato.