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Ci sorprenderà ancora
come un temporale nell’abbraccio dell’estate,
quel frugarci la vita,
nell’ora più breve del domani.
Non è qui, ora,
e per sempre in te,
l’ombra che tieni appesa
di quei giorni felici
negli angoli della tua stanza?
Lo raccontano i giorni
quelli in cui
tu manchi.
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trovato in tre strati di vita
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Entra con me nel silenzio,
lì c’è ancora la verità di ogni giorno.
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Nulla da recriminare
alla vita che succede.
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Con il mio carico di sconfitte
di me deserto in mezzo al mare,
sto imparando a pregare.
Con te
anche nel profondo silenzio
del pensiero
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io sono a casa.
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non chiedermi dove l’ho trovata
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Ricorderò.
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Poi del tutto ch’è stato,
il giorno ancora cerca la sua luce
e un po’ confuso anche lo sguardo,
fruga affamato fra le persiane,
il sole.
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E’ dall’altra stanza
la stanza dei miei deserti
che arriva la Tua voce.
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E’ il motivo del risveglio,
rincorrerla fino a sera,
disegnando nei fumi del vino,
amanti come ombre.
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Calda e suadente,
respinge di tutte le stagioni,
l’inverno.
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trovato mentre mi falciavi
io rinascevo
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Un niente ci ricorda un cenno,
una via d’uscita come una disgrazia.
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La trappola è ancora lì che mastica.
Rumina di pentimenti
senza sapere che vivono oltre il volo delle ali
i sentimenti.
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Trasportati dentro a un pensiero,
qui e altrove,
vorrei essere dentro all’immortalità
di una sonata.
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Quella che ascolti mentre taccio.
..
Come vederti, perderti e
riconoscerti per mille secoli ancora.
nel soffio che fanno gli alberi, frusciando.
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trovato
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Oltrepassi ogni mio destino
con il battere perpetuo
di un muscolo e della vanità delle ali.
–
Pulsa la via
come non fosse mai stata partenza,
come se fosse già ben oltre il ritorno.
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Suoni sempre nelle canzoni che ascolto,
e un po’ più in là,
anche in tutto quello
che nella vita sta succedendo.
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Il corridoio delle rincorse
è diventato il labirinto chiuso dei miei panni.
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Si lavano e asciugano in casa
mentre sbatti le ali
chiaro e nitido come fossi qui
in tutti gli angoli dei miei istanti.
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dalla mano protetta dal tutore
quasi sempre la vita uccide
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Quante volte sono caduta
guardandoti,
nel lago dello specchio
e lì nuotare come fossi il cigno
che sogna ancora di volare.
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Le ombre fanno compagnia
alle giornate brevi
che ospitano di giorno in giorno
tutti i miei giorni,
fino all’inizio della sera.
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Capire certi discorsi
è come capire l’amore,
giustificare la morte,
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o semplicemente legare ad una parola
un poeta.
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Trovato mentre preparavo lasagne
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Soffio così la vita
intrecciando giorni attraverso la nebbia
non potendo mordere le Tue labbra.
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Ha morso tanto il freddo
nel lungo sopravvivere la Tua, la mia assenza.
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Ogni morso di freddo
era un tuo bacio che mi sbranava
con ferocìa il cuore.
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Per anni ho staccato il tubo del sole
per immaginarTi rimanere,
nell’inguaribile delirio che dà l’Amore.
..
Ora che il mio cuore è un prato esteso sui fianchi,
torna a tirare due calci alla luna
fino a centrare
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– baciandomi ancora –
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il sole
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trovato togliendomi un pruno
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Il garzone dei miei discorsi
ha dimenticato di portarmi un’idea.
Una che fosse lontana da te
e vicina al noce che bussa ai miei vetri.
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Così intensa e spietata
la passione del mare che travolge
gli argini d’inverno.
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Un pensiero triste
cerca riparo nel silenzio della terra
poi sparisce nel tempo
e diventa detrito stanco sul fondo del letto.
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Fra il noce e il fiume,
disegna il cielo,
il volo di un rapace
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Trovato oggi camminando nel mio bosco
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Germoglia in inverno,
la tua assenza.
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Altri nomadi sono passati
per il freddo e la fame
ad indossare i tuoi vestiti.
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Ad ognuno che si sedesse al tuo posto
ho detto che era occupato.
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C’è sempre una rosa rossa
alla mia tavola
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fotografando Godot
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L’albero ha parlato
dove i pensieri non t’aspettavano più.
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Innegabile che tremi
anche la voce del mio silenzio,
o che la lingua inciampi in un singhiozzo.
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Innegabile che
dentro al mio vuoto
Tu riesci sempre a capovolgere
l’universo
.
Trovato nelle lacrime
adesso