comme l'eau

indèpendance - beau comme l'eau
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Fotografia di Matt

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La gioia è trovare casa
anche se di passaggio in parole d’altri
e lì respirare un antico odore
come da una vetta
e provare la forte vertigine
della propria piccolezza.

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il libro di Bruno Catarsi
è arrivato stamani in una busta bianca.
L’ho letto seduta sulle scale,
tutto d’un fiato come da tempo non mi succedeva.

Fermarmi a pagina trentasette
e leggere una meraviglia:

"Non lascio questa stanza"

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Non lascio questa stanza inconcludente
il sole fuori mi ricorda come ero
riccioli lunghi da schermare gli occhi
pensieri inquieti piantati nella mente

al mercato dei ruoli comandati
ho venduto il rossore sulle guance
barattato lo schianto dei cristalli
col disagio di silenzi programmati

ho lasciato la purezza della rabbia
alla sagra dei poeti maledetti
stanco di dare pugni al vento
alla fine ho scelto la mia gabbia

alla festa delle note strampalate
ho smarrito due accordi intransigenti
ora appena oscillano le gambe
soffocate da melodie malate

non lascio questa stanza indifferente
la notte fuori mi ricorda com’ero
l’ebrezza di miraggi mai compiuti
carezze sull’asfalto iridescente.

Bruno Catarsi
da "Domatore di pavoni"
ed. di latta, 2008

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Scopro, cercando questo testo mancante in rete,
che questa Poesia di Bruno Catarsi
si è classificata al premio Fabrizio De Andrè, ed. 2007.

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Per fortuna che esistono
come Bruno, i Poeti.

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trovato per fortuna nello stupore

la lune

indépendance - après la lune
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Fotografia di Lala Mártin

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Trovo sullo spazio di Enrico Nascimbeni,
cantautore italiano,
parole forse troppo grandi rivolte a me
ma di cui lo ringrazio pubblicamente qui.

Dice di me…

"BEATRICE NICCOLAI: C’E’ CHI SCRIVE POESIE, POI, RARAMENTE, CI SONO I POETI "
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"Si chiama Beatrice Niccolai. Avevo gia’ sentito parlare di lei.
Non avevo mai letto i suoi versi. Versi dei quali mi sono immamorato a prima vista.
E’ nella mia top friends.
Penso che chi tra voi ama la poesia,
anzi  la Poesia, dovrebbe leggere le sue, come le chiama lei, "parole".
La sensualita’ si mischia prepotetemente con la violenza della dolcezza.
Non ho scoperto io questa poetessa. 
Critici letterari, scrittori, poeti e cantautori come Battiato tessono le sue lodi.
Io, nel mio piccolo, mi unisco al coro."

:Grazie

un autre jour

indépendance - les temps

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Beatrice Niccolai – Le nostre donne
1 marzo 2008 – Favaro Veneto (VE)

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L’evento è organizzato
dall’Associazione culturale Blog – Territori e Paradossi,
in collaborazione con la Municipalità di Favaro Veneto,
ed è la prima delle manifestazioni dedicate alle donne
previste dalla Municipalità per il prossimo mese di Marzo.
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La poesia di Beatrice Niccolai, quella poesia che diventa straniamento,
emozione, passione, commozione, nostalgìa
non appena gli occhi scivolano sulle sue parole,
quella poesia accomuna chi vi si avvicina alle angosce
ed alle speranze della donna, di ogni donna!

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Il Curatore dell’evento,
Giuliano Brandoli

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trovato negli incontri di parole
e nel cuore della gente

partiture I

indépendance - musicien

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Io non sapevo che lui leggeva e seguiva il mio blog.
Poi altrove ci siamo incriociati e mi ha detto
ciao, io ti conosco,  sai ti leggo sempre.
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Mi ha inviato come dono un suo libro
ed io ho potuto leggere lui.
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Più volte ci siamo incontrati a momenti di poesia mia
ed è nata una piacevole sintonia
consacrata nel tempo sacro
della vita privata.
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Non è mai quanto pensiamo di conoscere una persona,
ma quanto permettiamo all’altro di conoscerci.
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Hai occhi puliti che sfidano anche il cielo,
in quella calma che solo
la preziosità del tempo sà dare,
e nella tenerezza di un inciampo
riconosci la fertilità del terreno.
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Costante premura
quel tuo arginare silenziosamente
l’abbraccio che non svanisce,
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ch’è della presenza
in e oltre l’indichiarabile Amicizia
certezza e riconoscenza.

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di Antonio De Rose, la prima prefazione al libro
che anticipo qui:

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L’anima nelle tasche, a cosa servono le parole

Riempite la mia vita e siete altrove
A. DE NOAILLES

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E così mi ritrovo in quel suo blog meraviglioso.
Dal principio avverto tutte le suggestioni di uno spazio dove nella visione affiorano note d’istinto e pagine preziose. Su queste ultime leggo ancora adesso un fiato che scivolandomi addosso, mi lascia in tumulto.
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Beatrice si tasta la mente già nei titoli, si immerge nelle parole perché è con queste che vuole stare al mondo, ma dentro quale spazio? Quello, palpitante, da costruire ogni sera, quando l’anima batte senza appello e la sua voce si rovescia in un autoritratto traforante due specchi, l’uno di fronte all’altro.
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Con la sua lingua di parole Beatrice Niccolai ci incanta a non esplicitarci assenti, traditi dalle verità; ci spinge ad entrare nel corpo dell’Amore come esito di affondo critico alla vita ostile.
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Alla vanità di un verseggiare retorico, oppone l’anti-poesia che nasce dall’interazione tra il testo e l’esistenza come risposta senza posa, interrogativa mise en scéne. Le mani in tasca, il tranquillo monologare della scrittura, da prospettiva notturna si cambia in dialogo vincolato a una luce di creazione, perché non cessa affatto di essere corpo.
Del resto era Leopardi a dire che il corpo è il punto da cui si parla.
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Antonio De Rose
poeta artista

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grazie

l'ensemble des mots

indépendance - l'ivraie - montaggio Beatrice - fotografia Deborah Marini, 2007

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 – E’ stata un’esperienza bellissima –

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come è stata bellissima la condivisione in parallelo al blog,
attraverso una piccola mailing lista interna,
a chi ha lavorato intorno al libro.
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In sottofondo ora suona Sting con un noto gruppo corso, I Muvrini,
è stata la voce corsa di Guidu Antonietti di Cinarca
in effetti a rendere possibile
l’uscita del libro in due lingue: italiano e francese.
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Verrà presentato a Roma.
Di oggi la notizia che l’amministrazione comunale
sosterrà l’iniziativa.
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sarebbe bello ci fossero tutte le dieci persone
che hanno scritto la mia prefazione.
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Massimo, blogger
Timeline of blue, blogger
Antonella, blogger
Guidu Antonietti di Cinarca, architetto, resp. editoriale di rivista d’arte
(che ne ha curata anche la traduzione),
Antonio De Rose, artista poeta,
Valente Cancogni, artista scultore,
Pam,  blogger
Cav.Uff. Sante Albino Maria Rossi
(promotore del Premio Poesia Itinerante Piera Micheli Rossi di cui sono madrina)
Anna Visconti, amica conosciuta sulle parole,
Giuliano Paradisi, pensionato, mio lettore, amante di poesia.

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Quando parlando con Pino Roveredo
riguardo alla prefazione e al libro in generale
mi consigliò di farmi recensire da un ‘tecnico’ del settore
qualcosa in me si ribellò e glielo disse.
la poesia non ha bisogno di cattedre,
ha solo bisogno di essere accolta.
Chi meglio del lettore può dire?
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La poesia nasce nel cuore della gente.
il brano in audio ‘fields of gold’
per chi è dentro al libro sà cosa significa.
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Per ovvi motivi ancora il titolo non lo posso rendere noto.
del mio primo libro non ne ho mai volutamente fare parola,
ma i soliti furbi hanno plagiato il titolo,
questione oggi in mano ai legali mio e della casa editrice.
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Mi consola solo sapere che quel libro
non ha venduto un granchè
che la casa editrice aveva contato su una mia contropubblicità,
tanto da destare curiosità
cosa che vi prego di domare sapientemente.

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E’ stato bello lavorare insieme a dodici persone
(calcolando anche mio figlio Giacomo per le illustrazioni
e Deborah Marini per la copertina).

Per me è stato incredibile, come singolarmente
ognuno di loro mi inviasse la prefazione,
totalmente intonata sulla stessa nota.
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Nessuno dei dieci sapeva dell’altro.
Poi in finale, ci siamo scambiati idee e opinioni
ed è stato un regalo bellissimo
stare con altri nelle parole.
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Ad ognuno di loro
il mio più sincero Grazie.
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La data d’uscita sarà precedente la data di presentazione
che avverrà a Roma in aria di primavera,
dove sono invitata alla presentazione di un film su Pier Paolo Pasolini
che verrà aperta con la lettura di parole mie.
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Sembro più assente qui, lo sò;
è che sono spesso di là al telefono
e più su un’agenda.
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dopo tre anni, quest’anno
ho di nuovo anche io un’agenda.

l'attente

indépendance - l'attente

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Donna!

Mamma, figlia, sorella

Donna!

Pioggia e mare…disillusione

nascita e resurrezione

amarezza e dolore

solitudine, gioia, piacere, notte…

 

Donna terra

luna

utero.

 

Madre!

Anima, cuore

crocefissione

mare, lago, pazienza

Venerdì santo.

 

Sorella!

vetta altissima

tepore, abnegazione

sacrificio, respiro

scusa.

Donna, tutte le forme…

Della figlia della dolcezza, del prediletto

abbraccio, della devozione, della fede.

 

Della Vergine d’agosto

Adorata.

 

Donna!

 

Madre

Figlia

Sorella,

compagna, amica.

Di ieri, di oggi, di domani,

del tutto, del sempre

Donna

dell’ingiustizia, del pugno, della collera

del lavoro

e della schiavitù.

 

Della prima pietra

prescelta

che Dio lanciò, Suo seme

Suo sangue

Sua lacrima.

 

Del fuoco, della tempesta

della resistenza…

della valle più verde

della fonte che sgorga

acqua e sangue

vita!

Donna!

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Soula Charilaou
testo tradotto da Chiara Catapano per me
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Avvento, Tempo sacro di Donna.
E’ il tempo dell’attesa, il tempo buono
che dà un senso alle stagioni.
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Le parole mi permettono incontri straordinari.
Chiara l’ho conosciuta sulle mie parole
e lì ci siamo abbracciate nella terra dei miracoli.
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Lei ha un amore spassionato per la lingua greca
e ogni giorno mi invia alcune poesie di questa poetessa greca
che io non conoscevo.
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Sta traducendo per intero l’intero libro di Soula Charilaou
ad oggi esistente solo in lingua greca.
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Credo ci siano meraviglie nascoste in ognuno di noi,
un universo in cui tutto nasce e cresce.
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E’ nell’attesa che il tempo diventa profezia,
se dalle lacrime nascono fiori,
le benedica il vento che le trova
e immortale diventi l’uomo che le raccoglie
per farne collane per la sua sposa.
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L’apparente mio silenzio non è assenza.
E’ il rumore della vita che scorre
come un ruscello di montagna.
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sia un tempo buono
per le attese

nature pleurante

indépendance - une feuille pleurante

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Nascondevano discorsi
anche le lacrime delle foglie,
il volo d’altri ci ha distratti troppe volte.
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Troppe volte
l’amore è andato senza avere pianto,
come un sospiro fuggitivo
dall’angolo schiuso della bocca.
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Vorrei svegliarti domattina
sulla vertigine dell’albero,
così vicini all’infinito dello spazio,
dove tutto vola
nella direzione opposta al vento,
dove gioia e coraggio
sono il primo caffè del risveglio.
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Troppi rami hanno spezzato
il volo delle foglie.
troppi rami hanno ostruito la corsa del fiume.
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Ci troverà la memoria
in una terra abusata
dove ricorderanno di aver visto volare, un giorno
abbracciati al vento, come se piangessero,
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due foglie
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trovato passeggiandomi dentro,
e raccolto silenziosamente

fleurs IX

indépendance - fleurs

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Se apri quella porta
c’è dentro il silenzio che mi parla
una parola nascosta.

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"Beatrice,
la serata di ieri mi ha lasciato addosso una bella carica di energia;
io sentivo voglia di accoglienza.
Secondo me c’era la voglia di capirti e carpirti…
e tu lo hai fatto.
Credo tu abbia creato benessere e pacificazione…
con tenerezza verso ogni passione e umano sentire.
Ti sei messa in prima persona…ci vuole un tale coraggio!

Stefania,
(una mail di stamani, dopo l’incontro di poesia di ieri sera)

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***

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Cara Beatrice,
era tanto che non mi emozionavo così.
saranno state le candele, il gioco di luci ed ombre,l’ambiente raccolto.
o forse è stata l’irruenza della poesia, così come non l’avevo mai vista, sentita,vissuta,assaporata.
mi sono sentita finalmente bene. in comunione con me stessa.
e’ tanto che aspettavo questa sensazione di calma interiore.
ho lasciato la mente libera di vagare,mi sono fatta trascinare dalla musica e dai quei corpi ballanti che accompagnati dalle tue parole leggere, si sono fusi in un abbraccio avvolgente.
GRAZIE.
perchè con la tua semplicità e modestia,
riveli al mondo l’importanza di fermarsi e vivere in ogni istante l’amore.
fino in fondo. contro la morte e la sofferenza,
ma ad ogni costo. perchè l’amore è il motore del mondo
e perchè "ognuno è quanti abbracci ha dato".
 
Giovanna
(mail appena arrivata)
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***
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"Sono uscito con uno scopo.
Però poi mi sono fermato, ho fatto una pausa.
Devo dire che è stata davvero rigenerante.
Non riesco bene a leggere quello che scrivo.

Ti ringrazio per lo spazio di pausa
che mi hai fatto trovare"

Massimo 

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***

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Avevo scelto due messaggi ricevuti
ai quali si è aggiunta adesso ora la mail di Giovanna
che non conoscevo prima di ieri sera.

E’ stato per me poesia
entrare in contatto con persone che seppure del mio paese,
io non conoscessi.

Ed è questa la poesia.
Crea la bellezza degli incontri,
crea opportunità di abbracci.

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Oggi, mi sono stati consegnati i segnalibri
che la rivista letteraria "l’Asfodelo" mi ha donato.
Sono segnalibri con poesie
e opere di:

– Deborah Marini
– Vincent Gregory
– Valente Cancogni

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La poesia non è una cosa diversa dalla vita.
Per quello alle serate di poesia
non parlo di poesia ma di vita

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dalla commozione che ancora mi abbraccia,
dallo stupore, dalla bellezza degli incontri

diagonal

indépendance - diagonal

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Mia madre
è una donna che ho imparato a conoscere
nei momenti difficili.

Se quando ero alto un suo ginocchio
mi pareva fredda, alta e austera
come le montagne che d’inverno valicano i sogni di noi bambini,

ora,
dopo tutto ciò che è accaduto
la ritrovo diversa

forse uguale
ma in una visione diagonale.
Rovesciata.

Mia madre è un’Errante.
Errante è una persona che Erra,
che sbaglia e continua a camminare sui propri sbagli,
viaggiando, viaggiando.

Fino al ritorno delle incertezze
e la conclusione di aver vissuto

senza rimpianti

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(Mamma – Giacomo D.)

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Giacomo ci teneva che la pubblicassi qui.