encore la nuit

indépendance - aller
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Fotografia di A. Spidistra

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Ancora entrare
nella porta dai mille sguardi
e sentirti arrivare
da altre distanze.

Percepire il rumore delle foglie
quando già eri vento
o quel battere di pensieri ai vetri
di quand’eri pioggia
in quest’andare di domande.

Ancora aspetto
il tempo buono della neve sulle foglie,
in quel silenzio ovattato
senza echi, senza distanze.

E’ questo cancellare orme
sui fossili del passato
o questo cercarci
negli sguardi dstratti del futuro
a distrarre i denti dalla bocca.

Ancora andare
come presagio di vita
all’inizio del vento

riconocere in te,
l’inizio del mio peregrinare
nel mio smarrimento.

Luce delle stelle
delimita al solo accendersi,
il buio della notte.

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trovato nella bassa pressione
e in un’emmoragia che mi costringe a letto.

les jours passés

indépendance - dans le noir
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Fotografia di Szeike

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Troppe domande
lascia in sospeso il vento:
ci gioca una gazza ladra
intrecciandole ai miei capelli d’argento.

E’ la vanità di chi è vivo
quasi per sbaglio
o di chi vive, sbagliando.

Gli occhi dell’Amore
ci guardavano teneramente
 con paterno stupore.

Vorrei rinascere
per cento vite ancora
sotto questa forma,
con meno ombre intorno
e un riflesso nitido
anche in uno stagno.

Torneranno i viandanti
dai loro inutili discorsi
ad una più semplice postura del cuore
davanti al volo gravitazionale

di un aquilone
fra me e il sole.

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Trovato nelle mani del cuore
e in una stufa che va continuamente in blocco.

maudite

indépendance - entre l'attente
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Fotografia di Meital_p

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No, non finirà mai l’inverno
è nel suo freddo
ogni giorno più forte.

Il fioccare bianco
è la dolcezza di un ricordo
e prima forma essenziale di silenzio.

Lì verità non mente,
lì l’urlare dei prepotenti
è uno schiaffo alla povertà
di chi si decompone nella parola

ogni giorno,
come acqua che evapora
nel suo scorrere,
lentamente.

Tutto è
– eternamente come la maledizione –
che mi ha partorita
già perdente.

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Prima o poi diventerò aria.

ombragé

indépendance - dans le noir
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Fotografia di Kirsty Mitchell

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E sarà sera,
come da secoli ancora,
qui nella valle,

Avrai sempre un ricciolo lungo
umido sul desiderio,
come secoli fa, ricordi?

Il tempo indebilisce la radice
ma non il senso delle cose.

In storie d’altri, siamo ancora una storia;
come nel silenzio scuro, la luna
sentirsi cosa viva.

Che non sia mai di noi,
verità o proiezione,
che sia mai che scopra il vuoto
di ore, giorni, settimane, anni.

In soccorso,
a lenire dolori e occultare preghiere
un silenzio ombreggiato
sale
-senza arrivare mai-

le scale..
trovato credo nell’aria mossa
da un ventilatore bianco

sans-titre

indépendance - le vol

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Quanti silenzi hanno abitato
i nostri discorsi:
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quelli in cui un uomo e una donna
già prima di nascere nell’abbraccio
erano gabbie vuote,
con piumaggio sparso
oltre il cancello.
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La mia gabbia è un buco nero
senza sponde da cui affacciarsi e guardare
un qualsiasi ricordo.
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Unico appiglio
il fumo d’una sigaretta
con cui disegna oltre il vuoto
la vita,
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le spine d’un rovo. 

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raccolta annaspando

sermon

indépendamce - seule

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Parlo la vita
in assoluto e devoto silenzio
come quando
il giorno trastulla inebriata di fantasia
la donna e il suo risveglio.
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In certi momenti
sono anch’io il centro del mondo
e, dove lo sguardo finisce,
inizia quella desolata periferia
dove di me,
.
ora e per sempre,
come in un sermone
discuto e bestemmio

il mio ritrovamento.

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fra l’odore di neve e il fumo della sigaretta
aspetto il volo di una rondine

à la recherche

indépendance  - espace

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Dove nulla è rimasto
io ancora cerco.
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Fra le foglie di vite
il taglio che ti regalò l’uva.
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L’acino non conoscerà mai
il sapore del vino
ne’ le stagioni che sono finite
incontreranno mai
il tempo della mietitura.
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Ne’ tu conosci il silenzio
che occupa tutti i miei giorni.
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Un ronzìo assordante
come di polvere che sale
e fra le macerie i corvi affamati
sul dorso del crollo
.
della mia Babele.

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trovato senza cercare,
fra la polvere
 

sous le silence

indèpendance - esprit

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Sei la forma dell’acqua
e quel piovere sottile che richiama la sete.
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Il muoversi del silenzio nei pensieri
è il rumore di chi ha perso
una ad una tutte le preghiere.
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Certi viaggi catturano la notte,
oltrepassano senza destinazione
ogni linea di confine.
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Macchie rosse come sangue
urlano fra le spighe d’acqua 
silenziosamente la loro fame di sete.
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Senza mittente t’ho spedito il cuore
ed è fermo per giacenza
da mille secoli di precaria luce
.
perchè tu possa un giorno legarlo
al primo lampo nel cielo scuro
del tuo giardino
.
dietro le mie colline

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trovato forse nella stanchezza