signe de vie

blog-2008-02-16-08-21-21

La nostra pienezza si compie lontano, nello splendore degli sfondi.
Dove è volontà e movimento.
Dove si narrano storie di cui noi siamo i titoli in ombra.

Rainer Maria Rilke

Si sta per concludere il mio anno di silenzio…
e chi mi segue da anni qui sul blog sa cosa vuole significare.
(Non sono mai stata così vicina alle parole come adesso).

Grazie per avere avuto pazienza. Le parole hanno bisogno di tempo e molto silenzio.Io ho avuto bisogno di viverle, per tutta la loro estensione, intensamente ogni giorno.

Grazie a chi mi ha ritrovato viva anche alla fine di un sogno e ha scommesso un fiore sul mio ritrovamento.
Grazie a chi ignora i discorsi dei politicanti in favore del volo di una farfalla.
Grazie a chi ama il bambino che è stato e crede che anche il buio abbia un suo senso.

 E’ stato un anno di perdite e ritrovamenti.
Siamo le onde dei nostri ritrovamenti. Il senso del mare è solo capire dove e con chi si sta andando.
Ciao Carlo, a dire il vero non sei mai andato. Qui sei sempre presente.
Grazie a Iris che ci ha aiutate ad aprire bauli di storie familiari e  grazie alla storia degli oggetti che mi hanno permesso di conoscere come la storia stia continuando.

Grazie per avere aspettato.
Un augurio di solo bene per il nuovo anno,
ci ritroveremo come sappiamo, silenziosamente,
tra di noi, ogni giorno.

Trovato nel silenzio…
proprio là dove le parole hanno inizio

taire invers

Marilyn Monroe
rivisitata da Giuliano Grittini
e copertina  del mio libro da lui curato
Silenzio inverso

E’ un libro d’arte, in poche copie
che sarà presto trovabile
in veste economica
all’interno di “Futuro interiore

***

Lo senti urlare in silenzio?
I nostri passi non sono passi.
Sono quello che siamo.

Vento sul canneto
e terra su terra.
Niente di più vero
che del semplice esistere.

Trovato qui,
nella polvere

nos femmes

Fotografia di  J. Reed

Di ritorno  – come giurista – da una premiazione
di un concorso di poesia nel bolognese,
ho voluto non mancare un appuntamento
con la mia storia.

Elisabetta Orosei
ha tradotto in lingua inglese
le nostre donne
che ripropongo qui di seguito

***

Our women

Our women it’s us
and everything that embraces us
scents of hand-washed linen
in the secrets’ writing desk

Our women are sunflowers
blooming in every day’s struggle
and scent of freshly-laundred washing
always pegged out,
after the sun goes down

Our women, we are silent sodality
subscribed with life –
perseverance, tenderness, mistakes.
Among our women I’m the wandering one

Our women
we speak different languages
sitting at the same table

But in God’s uninterrupted groin –
bathed in the same Jordan water –
each washed inside with a different colour,

together,
our women, we shape
flying colours.

 

Grazie Elisabetta.
Là dove ora è già tutto imbiancato
e dove la mia storia mi riconduce,
potranno tradurre in cirillico
quello che in ogni lingua possibile
i cuori già sanno.

Confondendomi ancora con wordpress
e ancora legata sentimentalmente a Splinder.
linko qui un blog Amico

 Trovato nelle fessure del cuore
da dove arriva la luce

 

le son de la pluie

Fotografia di Solarix

Insana attitudine alla pioggia
scioglie me in un distillato d’erbe,
riconsegnandomi
ai rimandi e alle coincidenze.

Piovere.
Ecco cosa non succede
quando risplendi per altri cieli.
Aeroplani di silenzi
disegnano nuvole.

Rinasco così, con pudore,
nella pioggia,
misurando non poco
le parole,
perché nessun silenzio ormai
possa più uccidermi.

.piove.
trovato dai miei lucernari
che mi avvicinano alle nuvole 

lit du rêve

Fotografia di P. Experiri

.ancora nulla è al suo posto.
ancora casa è un groviglio di ricordi, calcina e placenta.
La mia stanza non ha ancora un nuovo solaio, un pavimento…

Mi manca questa casa
che sta dentro alla casa che sto preparando.
Assenza non è dimenticanza
a volte è solo tentativo di vita.

***

Riappari così nei sogni.
E sei lontano.
Non hai forma.
Non hai voce:
(l’hai mai avuta?)

E mi risveglio
sul greto del giorno,
vicina alla madre dei tuoi figli.
A consolarle quella disperata solitudine
che un tempo è stata anche mia.

Trovato nel letto, stamani

début

Fotografia di Mario Salis la veranda de “La Ripresa”

Ecco il miracolo dietro le lune stanche.
Per un anno abbiamo lavorato a questo luogo, “La Ripresa”.

Lavorare la terra a suo modo,
avvicina al cielo.
Lascio per ora alcune cose che riguardano “La Ripresa”
mentre qui, nel mio dove
nulla è a suo posto,
casa è da primavera, un cantiere.

Ho vissuto il cantiere, abitandoci dentro
e ancora è polvere.Una stanza di soccorso
accoglie il computer.

Ancora di più ho abitato il Silenzio
luogo più che mai necessario alla parola.

Della Ripresa hanno detto…
Luciano Tansini e Mario Salis 

Chi sono Mario e Luciano.
Mario Salis, poeta, cantautore, definito da Fernando Arrabal
“la reincarnazione di Boris Vian” e soprattutto, amico.

Luciano Tansini, professore incaricato di Economia istituzionale presso l’Università degli Studi di Bologna, ha tenuto corsi di insegnamento anche presso l’Università somala di Mogadiscio e l’Università di Los Andes, Merida, Venezuela. In numerosi viaggi (Africa, India, America Latina), ha ricercato la cultura animista e profetica
dei miti e dei riti.
Per le sue particolari opinioni in tema di filosofia economica, è stato man mano emarginato dagli ambienti della didattica e della ricerca istituzionali. Oggi si muove sempre più solitario, al di fuori di ogni istituzione e organizzazione culturale.
Teso verso le radici della memoria e del divenire, la sua Università è la “strada”.
Le sue armi vogliono essere semplici gesti, richiami, parole,
verso chi non può manifestare “parola” .

Trovato fra la gramigna e la polvere

coup d’œil

Fotografia di Katia Chausheva

Carezze di terra
e tu qui con me
a organizzare, d’amore,
una rivolta.

Quando anche gli alberi
pensarono ch’era cosa buona e giusta,
spostarono i rami
e liberarono le foglie
perché la vita
ci conducesse all’incontro.

C’è qualcosa di sacro
mentre t’osservo.

T’osservo,
mi basta saperti accanto.
E anche questa cosa
è buona e giusta.

Trovato
nel risveglio del filo d’erba 

QUI
una versione recitata
da Roberta Bedogni che me ne ha fatto dono

l’attente de la pluie

Fotografia di Mensaka

Non vorrei più arenarmi
entro i confini dell’aria
dove non respira neanche il vento.

La vite recisa
piange dentro al solco
per bagnare di se’ almeno la radice
protetta dalla terra.

E chiedo pioggia
perché gli occhi del cielo
non si bagnino solo del guardarci.

Che libertà
quel poter piangere
così senza pudore
e vedersi crescere dentro
una distesa senza fine
di fili d’erba.

Fra le erbe selvatiche,
le viole.

***

Se sono mancata qui
non ero distante.
Ero a lavorare la terra
e a ricostruire quello che era stato
ancora una volta, violato.
In un mondo fin troppo scrivente ci vorrà pure
qualcuno che vanga la terra.
La piccola casa nel bosco
sta prendendo di nuovo forma
ed ha un nome di donna
si chiama “La Ripresa”
ed è lo spazio che ospiterà le parole,
mie e di altri,
che avrà spazio e tempo
per ospitare le forme d’arte
così violate e offese da ogni forma di potere
così orfano di cuore.

Provate a immaginare
un luogo lontano dal mondo urlante
sulle rive di un ruscello.
Provate a immaginare…

Fra le cose che sono successe
in questo ultimo mese di assenza di pioggia
c’è che rai radio 3 ha avuto spazio
per le me parole
.
C’è che il 21 e il 22 marzo
in occasione della giornata mondiale della poesia
parole mie siano andate in scena
all’interno di uno spettacolo teatrale di Carlina Torta
al Teatro Puccini di Firenze

C’è che non piove e la terra piange.
Con lei, le viole.

 Trovato fra le zolle di terra
giorno dopo giorno… 

hommage

Fotografia di Plujafina

L’avevo promesso:
col nuovo blog avrei lasciato un piccolo ricordo
del vecchio blog di splinder
e voglio farlo alla vigilia della festa delle donne.

Un calendario
di parole e immagini
che potete scaricare,
rilegare, regalarvi e regalare.

Eccolo qui
(e ringrazio anche Mugellonetwork  per averlo ospitato)

Frugando fra le Parole di Voci Maestre
non posso ignorare una poesia di Blaga Dimitrova: “Erba”

Nessuna paura
che mi calpestino.
Calpestata, l’erba,
diventa un sentiero.

Trovato, cercando