c'était un jour

indépendance - retour sur la balancoire

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Non chiedermi
dov’è che ho visto strappare le foglie.
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Cadute nel gioco del vento
hanno la bellezza del ritorno.
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Un sorriso muto le accompagna
mentre le vedi scendere
e posarsi sul dolore che non ha età.
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Erano capelli che chiedevano al cielo
uno sforzo al ramo
per un giorno ancora 
da far arrossire nell’abbraccio del cielo.
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Ora che le mie foglie
hanno solo l’attesa del tempo
per sfamare con bacche rosse
altri uccelli,
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osserva nel mio buio,
il volare dei silenziosi discorsi,
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la civetta.

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Trovato nei pensieri di novembre
accarezzando la pazienza delle foglie

Les cygnes

indépendance  - cygne

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Chissà se mi racconterai
con che sguardo ci osservava il cielo,
io ero imbevuta di pioggia
fino all’inizio della luce.
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Io ero l’inizio del mio destino,
e oltre la rupe
mi hanno raccontato chi ci ha visti in volo,
scendeva la neve.
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Uno stormo
ogni anno si unisce al coro delle foglie,
misura da dove eravamo,
il centro del mondo.
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Uno o più anni
fioccheranno silenziosi sul domani.
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Nel volo, oltre quel punto,
abbracciami ancora la vita
perchè possa avere
,
inutile che sia,
un senso

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trovato sotto le foglie
dentro a un pensiero stanco
e qui, ora e sempre, volando

c'était moi

indépendance - souvenir

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Ero di me,
di tutto quello che non sai,
un’alba morbida
nata dentro ad un destino vuoto.
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Scartami gli occhi
e annoda le Tue dita
ai miei discorsi.
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Troppi come gli anni,
perdono nella stanchezza, i sensi.
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Provati come si provano
le scarpe vecchie,
memorie di tacchi a punta di spillo.
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Spillo fermo sul cuore
appunta ora un foulard di terza scelta,
made in Taiwan
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Ero di me,
quello che non vedi,
e mai vedrai,
se l’unica cosa che vedi,
sei Te
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Te smarrito e mai disperso
dentro me.

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Trovato nelle mani

un acte de vie

indépendance - couple

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Poi uccidimi.
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Ma baciami mentre lo fai,
perchè io possa percepire tutta l’intensità della tenerezza
nell’attimo in cui qualcosa muore.
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Scuotimi mentre mi abbracci,
perchè io perda sulle Tue radici
tutte quante le mie foglie.
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Vittima e carnefice del mio esistermi,
ogni giorno incastono un grano di polvere d sparo
nel mio anello.
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Chissà a cosa pensano
mentre muoiono, le foglie.
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Se una resisterà,
nascerò ancora nei segreti
della resina e dei germogli.
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Si scioglie in tre dita di fiume
la  pesantezza di un giorno di pioggia,
per sentire come un atto di vita,
come un urlo in cui si perde la voce,
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il mare scalpitare sulla terra.
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Trovato nel cuore

ans

indépendance - cygne

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Quanti destini hai?

Se te ne avanzasse uno buono,
me lo presteresti almeno per questa vita?
Il tempo di viverla, poi te lo rendo.

Il tempo di superare la lunga malattia,
e dopo la convalescenza,
trovarsi a contare sulla terra brulla, i petali.
Dei miei ormai scoloriti,
ho un pube che gira come un sole
in un campo minato.

Più dolorosa d’una scarpa stretta
quella bugìa che baciandomi,
hai lasciato sulle mie labbra in fiamme,
cospargendomi l’anima di benzina.

E quelle dita odor apatia,
ancora giocano col tempo sul vetro appannato
d’una vita chiusa.

Sono maturati persino i lamponi
come arbusti selvatici, all’ombra del roso
senza cura, sono sfioriti d’ogni nostro destino

gli anni

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Trovato nella stanchezza della sera

les yeux

indépendance - les yeux

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Tu non lo sai quante volte
tradisce il gallo prima di cantare,
e quanto non abbia bisogno di cantare
perchè l’uomo tradisca.

Sfilami dagli occhi
quella lama che ancora taglia,
che perquisisce ogni tua distrazione
come fossi io quella della vita accanto
a cui hai sottratto la luce degli anni.

Ho sognato di trovarti
sul pianerottolo del mio domani
con le borse piene di rimorsi
e nel silenzio guardarti come ti vedevo allora

desiderosa, come nel tempo andato
 di lavare,
lo sporco da sotto ai tuoi piedi

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Trovato nelle infinite probabilità

retour

indépendance - pensée

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Ti racconterò che ci sei,
come ci sono le lucciole d’inverno
e come aspettano appese agli occhi,
il ritorno dell’estate.

Torna tutto sulle nostre strade,
torna la polvere, tornano gli angeli
torna un cristo con in tasca una croce,
torna anche il postino nella nostra stanza
con brevi parole di carta.

Ti racconterò
che ho dipinto una scala in fondo al sentiero
e una casa di legno piena di rose
con un destino acceso,
per le notti fredde senza luce.

Torna anche il cielo
laddove abbiamo perso, in un atto d’Amore
come scucita dagli occhi, la speranza.

C’eri tu, c’ero io,
in mezzo alle voci degli angeli,
c’era anche un pensiero sconosciuto
che ci ha abbandonato.

Per strada rotolava,
perso dal fondo del nostri anni,

il domani

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Trovato credo nelle mani