sans tes fleurs

indépendance - ivraie

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Quanti affanni per un giorno di luce,
per raccogliere nella vita
un alito di voce e raccontarmi
quanta vita c’è stata in un nome.
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Amavi raccogliere margherite
strappando petali interrogavi l’Amore
e mi chiedevi se i fiori sentissero male.
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Lungo il nostro Arno, stasera
si rincorrevano come in quei giorni felici,
le luci.
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In me il tuo prato è una distesa di colori.
Non strappo petali
perchè ho sempre timore
di svegliarti dal volo
e farti male

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quindici anni senza te, Tiziano,
 sono tanti.
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fleur du destin

indépendance - le vent

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E’ per te
infinito mare di parole anche il silenzio
quando l’urgenza del tempo
è una schiavitù
alla sola ricerca dell’essere vissuti
anche nel vuoto di uno sguardo.
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E’ riconoscerti nella semplicità di un solo gesto,
Rileggere quelle lettere che invii dall’infinito
perchè come me sai,
che è solo una forma di vita
l’esserci con un destino dentro.
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Sfoglio le tue parole,
i rimandi al mondo antico
a cui tornano, come raccolte dalla vita,
tutte le foglie.
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In una sola nota costruisci un intero concerto,
poi in voce lontana, cogli fiori dalla pietra
e dici che dio li ha disegnati lì per me.
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Ricordi le discussioni notturne
nate intorno al tuo dio,
dentro la tua teoria sull’universo?
Pensandoti, come fossimo a due tastiere diverse
di un unico concerto,
stasera anche le dita hanno pianto.
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Percorrendo quello sguardo di vento
ti ho trovato nello specchio.
Eri una primula nella neve.
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Un fiore di destino torna alla terra
con la consapevolezza d’essere eterno bulbo
della propria storia.
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per
Livio Alessio Cech
Amico, musicista
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dedicato a Livio Alessio Cech,
amico pensatore
qui sul blog

avec papier

indépendance - fotografia di Deborah Marini - aprile 2007

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Fotografia di Deborah Marini, 2007
 copertina del prossimo mio libro

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Sono consapevole del fatto che non sia facile starmi accanto.
Ho per molti aspetti un carattere ingestibile.
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Mi assento dalle cose che ho intorno per pensare,
poi riemergo con le mie teorie, coi miei pensieri
che dò per scontato gli altri sappiano,
che abbiano visto con me quello che io nel mio viaggio
ho persino toccato, respirato.
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Il prossimo libro è un viaggio.
un viaggio che non ho fatto da sola.
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Il prossimo libro è un Atto d’Amore.
Non tanto mio, ma di chi con me
ha fatto il viaggio, vedendo quello che viaggiando
ho visto io.
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Pochi giorni prima di Pasqua ricordo che telefonai a Deborah,
le chiesi di fotografare uno spaventapasseri,
di quelli vestiti che sembrano che parlano quando li guardi.
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Un tempo gli spaventapasseri abitavano i campi,
oggi sono sostituiti da nastri di plastica rossi e bianchi
annodati alle piante.
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Deborah ha una dote non comune.
e’ sempre silente. parla poco e quando parla,
il suo discorso ha sempre una logica.
Lei è dotata della capacità d’ascolto.
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Le parlai di come stava lo spaventapasseri
che avevo trovato, visto, amato nel mio viaggio interiore
e che avrei voluto trovare in un campo.
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Lei non aggiunse molto. Mi disse solo
"certo che sei strana,  ma forse ho capito"
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Lei costruì uno spaventapasseri,
lo vesti facendo suo il mio viaggio
e mi inviò molte immagini, tutte bellissime.
Guardando la foto di questo post,
capii che era lui che cercavo.

E sarà lui la copertina del prossimo libro.
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Ovviamente lei pensò bene che uno spaventapasseri
si annoia mortalmente da solo e costruì anche la sua compagna
ma questa è un’altra storia.
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Deborah ha la straordinaria capacità di rendere vivo
anche un sasso quando lo fotografa.
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Durante il viaggio si incontrano persone bellissime.
immagino sempre di viaggiare per lunghi tragitti
è nei viaggi che ho sempre fatto stroardinari incontri.
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Durante il viaggio mi si è seduto accanto,
con una delicatezza antica e straordinaria, Guidu.
Un giorno lasciò un suo segno di passaggio,
con una traduzione di alcune parole mie.
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Giorno dopo giorno ha preso per mano le parole
e lo ha sempre fatto sottovoce,
lasciando discreta traccia della sua bella presenza.
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Grazie a lui il libro uscirà in due lingue:
italiano e francese
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Pensai che, per come è strutturato il libro,
che è una storia brevissima entro cui si muovono le parole,
che occorressero delle immagini.
Poche ed essenziali.
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Pensai ad un artista
capace di vedere quello che vedevo io.
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Fu un pomeriggio non lontano che telefonai a mio figlio.
"Giacomo senti, sei molto bravo quando dipingi,
avresti voglia di illustrare il prossimo libro"?
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Giacomo rimase silenzioso.
poi mi disse che non sapeva se ne sarebbe stato all’altezza.
Gli chiesi espressamente di leggersi tutto il libro,
di scegliere i passaggi che preferiva e lì
lasciarsi trasportare dai sensi.
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Non sono molti, sono sei disegni.
Uno più bello dell’altro.
Lui come Deborah ha la capacità di rendere vive
le cose che disegna.
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Ha usato tecniche che non conoscevo.
E’ venuto più volte qui da me per dipingere
e sembra che la mia presenza sia servita.
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Il disegno che in assoluto amo di più lo ha fatto
con terre, sangue e caffè.
(gioventù moderna, io mi sono fermata agli acquerelli)
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E sarà il disegno di chiusura del libro.
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Sembra che il lavoro fatto per il libro gli dia anche credito scolastico
e ringrazio quegli insegnanti che gli hanno permesso
di dedicarsi a questa sua partecipazione
anche nelle ore di lezione scolastica.
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La tenerezza è stata sentirmi chiedere…
"Mamma, senti, anche piccolo piccolo, verrà scritto sul libro
che i disegni li ho fatti io? Insomma ci sarà il mio nome?"
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Certo che ci sarà il tuo nome,
e stavolta ci sarà anche il tuo cognome
e ci sarà persino la tua fotografia,
come ci saranno le fotografie di
Deborah Marini e di Guidu Antonietti di Cinarca.

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Personalmente credo, senza niente togliere alle precedenti
prefazione e presentazione avute fatte
dal premio Campiello 2005, Pino Roveredo
e dal critico letterario Giovanni Choukhadarian
per "Sans papier – reato d’esistenza di una buona a nulla"
che la prefazione di questo libro
sia molto, molto bella.
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Il titolo del libro e l’autore della prefazione rimangono ancora
nel cassetto del blog.

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Il finale del libro?
Ha intanto una costola a differenza del primo libro
che era unito da due spirali come i block notes.
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Il libro non ha un finale
e chi vorrà potrà scrivere nella zona apposita
il finale che preferisce.
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Io l’ho chiuso come fosse quello l’inizio.

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L’uscita del libro è prevista entro dicembre.
poco dopo il compimento dei miei quarant’anni

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Un grazie di cuore a chi ha fatto con me,
il viaggio

vivre

indépendance - reponse

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Ti rispondo sul foglio
che non appartiene a quaderni,
perchè quadretti e  righe mi vanno stretti.
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Ti rispondo dall’inferno
che per il paradiso c’è tempo
e ogni giorno metto legna sui miei giorni.
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E’ caldo
anche nel silenzio della neve d’inverno.
E’ silenzio nella bocca del vento
e il tuo ciclamino crescerà nei colori dell’alba.
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Non conosco addii
solo brevi passaggi sul molo
prima di una nuova partenza.
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Come spiccioli 
risuona un coro di giorni
disperso e ritrovato

sul cuore della terra

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Per  L. e per gli addii che hanno rimandi.
Se pensi sia ora di partire, perchè il male chiama,
non sarà una partenza.

si parte sempre quando non si vorrebbe

nuit divinique II

indépendance - vie d'artiste

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La mia poesia "nuit divinuique"
ha dato il titolo ad un’opera di
Valente Cancogni

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Qui la sua "Nuit divinique"
presente fino al 16 settembre p.v.
al Castello di Malaspina a Massa

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Rimane nascosto,
nell’incontentabile monologo di preoccupazioni,
quel sedersi dietro la finestra dell’ieri
e faticare a guardare il domani.

Non saper uscire dal buio
perchè è lì che si impara la forza
della fragile luce.

E’ lì che pregherò una stella cadere.
Proprio dove ti sto aspettando,
proprio dove silenziosi i pensieri,
per non distrarmi, stanno camminando.

E’ un pensiero di luce già solo l’odore della tua voce,
poi perdere la logica del sogno
e iniziare, atea in dio

a credere

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(nuit divinique – 10 agosto u.s.- Beatrice)

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Qui l’unione delle due opere

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Dagli incontri che fanno dell’Amicizia
un’Arte

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précieux ami

indépendance - Elvio Cecchi, agosto 2007 - Amico e fotografo personale

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Elvio Cecchi – Amico e fotografo
 Agosto 2007

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Nel dubbio dell’incertezza
ho lasciato lo spazio del non detto
alla tua mano attenta
che con premura e giocosità
mi cattura.

L’occhio che trapassa secoli di imparzialità
fin dentro, dove la carne
è l’angelo che cela
la maledizione della donna.

E’ nello spazio dell’infinito
che riesci a dare volto alla mia fuga,
agli anni passati a masticare noia,
alla pazienza che è nel gioco della vita,
tesoro e scrigno.

Lì oltre dove spazio e tempo
hanno la dimensione di un pianto,
spoglio la carne
nel tuo occhio dove anche l’altra me
con i seni accoglienti nelle mani,
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ridendo e giocando
nella preziosità della tua presenza,
si rasserena

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Stai dormendo, ora.
E’ l’inizio del tuo compleanno.
Auguri Elvio!

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Dalle presenze che mi aiutano a sopportare le Assenze.
Dalla Preziosità dell’Amicizia

avide

indépendance - oh!

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CASTING

Si cercano uomini fra i 20 e i 36 anni
per esibizione di nudo integrale
per una mia serata di poesie in Puglia ad inizio ottobre
con l’artista e Amico
Ruggiero Spadaro
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redazione@beatriceniccolai.it
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(nome, cognome, età, fotografia, recapito telefonico, email)

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da inviare entro il 15 settembre p.v.

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Dalle cose che accadono

prière V

indépendance - prière

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Il limite della parola
è un orizzonte dove finisce
l’infinito del mare

E’ il respiro di un bambino
che inseguendo un gioco,  si nasconde
e dopo l’onda di paura, 
cercando la follia della speranza,
nemmeno la mamma riemerge.

Poi dimmi dio
con quale diritto di fai chiamare Padre
tu che abortisci i tuoi figli
come fossero un niente,

e restituisci questi due corpi addormentati
su un letto bianco di conchiglie

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Ciao Cristina
a te e al tuo bambino
Isola del Giglio