Gênes

indépendance - ciao ;)
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Fotografia di HoneypieLiving

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Mancherò qualche giorno.

Nessuna serata di poesia pubblica:
al limite, come piace a me,
abbracciare gli amici
e con loro, Insieme", Essere Poesia.
Chissà… forse in un locale a Taggia?

So che qualcuno ha già deciso
che io improvviserò una serata di poesia
ma quel qualcuno non sa che
il vento non si può imbrigliare,
ne’ un cane sciolto addomesticare.

So che di poesia non si vive,
per questo ho fatto della mia vita, poesia
scegliendo di non avere controfigure
in tutte le mie cadute.

Mi diceva stamani il mio editore
che da un recente sondaggio
l’Italia è il paese che non legge.

Non si stupiscano gli insegnanti
se solo il nostro paese partorisce aborti
anzichè leggi giuste per gli studenti
e per la gente semplice.

Mi auguro che Eluana
possa iniziare il grande viaggio
verso l’abbraccio più grande nell’Eterno
e possa salutare lì per me,
gli Amici e gli Amori che
sono in altra dimensione,
dell’aria, il mio sole.

Ci sarà Carlo alla stazione di Genova domani.
Via del Campo e i vicoli dei ricordi…

A pranzo sarò con un’adorabile signora
 che non conosco ancora,
se non grazie alla rete e ad un grande spazio
dove ha ospitato le mie parole
  sul suo sito di arte e poesia
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La sera sarò con gli amici del Tenco.

Sabato sarò in giuria

poi respirerò mare,
le onde e le bottiglie vuote
lanciate con un desiderio dentro.
Tornare a casa per sfogliare con voi,
altri nuovi ricordi.

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Anche noi siamo sempre in ritardo
per il paradiso.

Ciao, Amore ciao.

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trovato nelle mani
e in un trolley

pas homologués

Indépendance - Per gentile concessione di Evio Cecchi
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Ex manicomio di Volterra, 2001
Fotografia dell’Amico Elvio Cecchi
per gentile concessione

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Quando Paolo Greco mi parlò della realtà
del Cinema Lubitsch che non conoscevo
mi innamorai delle attività del Lubitsch di Palermo.

Un Cinema di Frontiera della periferia Palermitana
nato  dalla volontà  proprio di Paolo Greco, Franco Machì
insieme a Franco Maresco e Daniele Ciprì.

Il Cinema Lubitsch di Palermo
riapre stasera la stagione 2008/2009
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il sito del Cinema Lubitsch
mi onora per aver adottato parole mie
in apertura.

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Sostenere il Cinema Lubitsch di Palermo
 significa difendere il "dissenso",
salvaguardare spazi di autonomia e di Libertà.
Restare fuori dall’omologazione.
Pensare la cultura come strumento di riscatto…

Trovato vivendo

jours

calendario di parole - Beatrice Niccolai

 

 



Da oggi nella colonna a sinistra del blog
c’è questa versione più avanzata del calendario di parole
che presto sarà presente anche sul sito.

Ci tenevo a ringraziare Pamar Bjornson
per aver pazientemente creato ad hoc
per questo blog, il calendario.

Entro breve sarà mia premura
aggiornare il calendario con le date invernali.
Posso solo anticipare che fra gli eventi,
ci sarà anche uno spettacolo teatrale
nato sul pezzo "Le nostre donne"
che partirà da Venezia per arrivare
laddove verrà accolto.

Un grazie anche alle persone
che da tempo silenziosamente e pazientemente
 mi sono vicine e mi sostengono.

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Ovviamente A Giacomo, Stefania, Gina, Elvio, Alessandro,
Angela, Inge, Barbara, Anna Rita, Monia, Roberto,
e alle grandi assenze, motore di tutto

Et tu as couru vers lui

indépendance - Fille
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Fotografia di Hanna.bi

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Oggi vorrei dirti
che tuo padre s’è solo assopito nel sonno,
che la luna lo ha accarezzato
mentre scivolava in un sogno più grande.

Vorrei dirti che le zanzare del tuo giardino
sono come certi strozzini
a cui non basta più nemmeno il sangue.

Vorrei dirti che lui è e c’è
per non dirti che ti mancherà.

Nella retorica del vivere
si è su una giostra che a un certo punto si rompe
 e come un raggio di luce dopo tanto buio,
si vedono anche nel chiaro del sole,
le stelle.

Per quello forse
hanno inventato le montagne russe
per ricordarci quel groppo in gola
che ci coglie all’improvviso
dall’albero più giovane

sempre e comunque
come frutto acerbo.

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Per Barbara

amitié

indépendance - Umberto Mazzone
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Umberto Mazzone
– per gentile concessione –

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"Umberto Mazzone è avvocato: di sera e nei momenti di pausa, invece, dipinge. Attività forense e pittura di solito si cozzano. Qualche volta,tuttavia,quando si incontrano fanno molta strada insieme. Il codice ha solchi di giustizia, ma ha anche risvolti umani: aride norme che catalizzano in fredde e stereotipe informazioni squarci di miseria umana colta in atteggiamenti da brivido,in lussureggiante disarmonia o in mille altre forme. E al centro vi è sempre l’uomo, con le sue passioni, con il suo volere, con la sua avvincente personalità, legata ai problemi della quotidiana routine.

A volte egli,l’uomo,è diafano,a volte esuberante, pieno di emotività; a volte,invece è innamorato o sente la stanchezza della vita… insomma l’uomo è uomo. Umberto Mazzone è a contatto con questa realtà quotidiana. Successivamente, l’immagine che ne è stata delineata si assopisce nella memoria per risvegliarsi più tardi,nei momenti di pausa, sotto tutt’altre forme, quasi una necessità interiore che preme, incessantemente, per realizzarsi in apparenza estetica. Qui la descrittività, sempre legata ai problemi umani diventa ricerca e necessità di verifica per una sorta di rispondenza tra l’arte e la vita.

Ed è proprio qui che Mazzone avvocato e Mazzone artista si incontrano.Qui l’uomo e l’artista si fondono."

Vito La Piana.

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***

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Ho avuto la fortuna di conoscere Umberto oltre un anno fa e la stima reciproca ha consolidato una nascente Amicizia.
Certo è che mi ha stupito quando mi ha chiesto di scrivere una sua poresentazione per la prossima sua mostra personale.
A chiare lettere gli ho detto di non conoscere l’arte se non con quel filtro emozionale che ci danno in dotazione alla nascita.

Recensire un artista che ha già avuto ambiti riconoscimentinon è semplice.

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Umberto Mazzone è nato a Catania nel 1941.
Ma ha la capacità straordinaria di nascere sempre, ogni giorno
come fosse in ogni domani, la sua venuta al mondo.

Già nel 1979, in occasione di una personale a Roma, il presidente dell’Accademia Tiberina, Prof.Igor Istomin gli ha conferito l’Onorificenza di Accademico.

Si sono interessati alla sua produzione artistica molti quotidiani, riviste, l’archivio per l’arte italiana del Novecento (Kunsthistorisches Institut in Florenz) e numerosi critici si sono interessati a lui…

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Dal 5 all’8 settembre p.v.
al Tennis Club di Messina,
la sua mostra personale
"Un punto nell’infinito"
la cui presentazione Umberto ha voluto affidare a me:

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***

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"Umberto Mazzone,

giocoliere, trapezista senza reti del colore.

 

 

 

E’ stato uno di quei casi che hanno la logica degli incontri,
il rimanere catturata dalla morbidezza dei colori di Umberto.
C’è quasi sempre un otto nei suoi dipinti;

due cerchi che si uniscono e tracciano le linee dell’infinito.
C’è la leggerezza della donna radice forte del suo uomo,
che insieme formano musica e armonia dell’unione.

Avvicinandomi sempre più ad Umberto ho trovato la tavolozza segreta
che emerge al solo essere in contatto con lui.
E’ impercettibile ma si capisce come dipinge,

passionando ogni attimo, ogni tratto, con la cura paziente
che solo la saggezza del tempo,  – un tempo eterno,  paziente e amante –
può avere.

 

Il tempo Amante è il tempo vivo, eterno che esula dal tempo passante.
In questo Umberto ha la forza che lo contraddistingue, lasciandolo
a chi lo conosce, patrimonio inestimabile.



Umberto potrebbe essere la bellezza di un mandorlo in fiore
che funambola acrobazie di fuoco sulle acque del mare."




Beatrice Niccolai

 

cyclamen

indépendance - vol

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E ora che sei nelle braccia del vento,
proteggi dal silenzio
il silenzio di ogni donna.
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Un ciclamino bianco
per la mancata presenza,
un ciclamino che resiste nella neve
in quel silenzio sotterraneo
tempio e tempo  prezioso
d’ogni donna.
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Molto più fragile il tuo sguardo,
quei colori forti con cui
esorcizzavi il male
e un turbante per non nascondere
quanto fa male vedere
un albero spoglio in estate.
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Figlia del destino
risorgi in me ogni mattina al risveglio,
fra il cantare degli uccelli
sui tanti rami spogli
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insegnami d’ora in poi la fatica
del viverti senza.
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A te, Patriza
con grande affetto e stima.
Donna stroardinaria, invidiabile Assesosre alla Cultura,
Professionista nella logopedia.
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Il ciclamino bianco che mi regalasti per le parole
ce l’ho sempre.

partiture I

indépendance - musicien

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Io non sapevo che lui leggeva e seguiva il mio blog.
Poi altrove ci siamo incriociati e mi ha detto
ciao, io ti conosco,  sai ti leggo sempre.
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Mi ha inviato come dono un suo libro
ed io ho potuto leggere lui.
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Più volte ci siamo incontrati a momenti di poesia mia
ed è nata una piacevole sintonia
consacrata nel tempo sacro
della vita privata.
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Non è mai quanto pensiamo di conoscere una persona,
ma quanto permettiamo all’altro di conoscerci.
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Hai occhi puliti che sfidano anche il cielo,
in quella calma che solo
la preziosità del tempo sà dare,
e nella tenerezza di un inciampo
riconosci la fertilità del terreno.
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Costante premura
quel tuo arginare silenziosamente
l’abbraccio che non svanisce,
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ch’è della presenza
in e oltre l’indichiarabile Amicizia
certezza e riconoscenza.

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di Antonio De Rose, la prima prefazione al libro
che anticipo qui:

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L’anima nelle tasche, a cosa servono le parole

Riempite la mia vita e siete altrove
A. DE NOAILLES

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E così mi ritrovo in quel suo blog meraviglioso.
Dal principio avverto tutte le suggestioni di uno spazio dove nella visione affiorano note d’istinto e pagine preziose. Su queste ultime leggo ancora adesso un fiato che scivolandomi addosso, mi lascia in tumulto.
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Beatrice si tasta la mente già nei titoli, si immerge nelle parole perché è con queste che vuole stare al mondo, ma dentro quale spazio? Quello, palpitante, da costruire ogni sera, quando l’anima batte senza appello e la sua voce si rovescia in un autoritratto traforante due specchi, l’uno di fronte all’altro.
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Con la sua lingua di parole Beatrice Niccolai ci incanta a non esplicitarci assenti, traditi dalle verità; ci spinge ad entrare nel corpo dell’Amore come esito di affondo critico alla vita ostile.
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Alla vanità di un verseggiare retorico, oppone l’anti-poesia che nasce dall’interazione tra il testo e l’esistenza come risposta senza posa, interrogativa mise en scéne. Le mani in tasca, il tranquillo monologare della scrittura, da prospettiva notturna si cambia in dialogo vincolato a una luce di creazione, perché non cessa affatto di essere corpo.
Del resto era Leopardi a dire che il corpo è il punto da cui si parla.
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Antonio De Rose
poeta artista

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grazie

l'ensemble des mots

indépendance - l'ivraie - montaggio Beatrice - fotografia Deborah Marini, 2007

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 – E’ stata un’esperienza bellissima –

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come è stata bellissima la condivisione in parallelo al blog,
attraverso una piccola mailing lista interna,
a chi ha lavorato intorno al libro.
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In sottofondo ora suona Sting con un noto gruppo corso, I Muvrini,
è stata la voce corsa di Guidu Antonietti di Cinarca
in effetti a rendere possibile
l’uscita del libro in due lingue: italiano e francese.
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Verrà presentato a Roma.
Di oggi la notizia che l’amministrazione comunale
sosterrà l’iniziativa.
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sarebbe bello ci fossero tutte le dieci persone
che hanno scritto la mia prefazione.
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Massimo, blogger
Timeline of blue, blogger
Antonella, blogger
Guidu Antonietti di Cinarca, architetto, resp. editoriale di rivista d’arte
(che ne ha curata anche la traduzione),
Antonio De Rose, artista poeta,
Valente Cancogni, artista scultore,
Pam,  blogger
Cav.Uff. Sante Albino Maria Rossi
(promotore del Premio Poesia Itinerante Piera Micheli Rossi di cui sono madrina)
Anna Visconti, amica conosciuta sulle parole,
Giuliano Paradisi, pensionato, mio lettore, amante di poesia.

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Quando parlando con Pino Roveredo
riguardo alla prefazione e al libro in generale
mi consigliò di farmi recensire da un ‘tecnico’ del settore
qualcosa in me si ribellò e glielo disse.
la poesia non ha bisogno di cattedre,
ha solo bisogno di essere accolta.
Chi meglio del lettore può dire?
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La poesia nasce nel cuore della gente.
il brano in audio ‘fields of gold’
per chi è dentro al libro sà cosa significa.
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Per ovvi motivi ancora il titolo non lo posso rendere noto.
del mio primo libro non ne ho mai volutamente fare parola,
ma i soliti furbi hanno plagiato il titolo,
questione oggi in mano ai legali mio e della casa editrice.
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Mi consola solo sapere che quel libro
non ha venduto un granchè
che la casa editrice aveva contato su una mia contropubblicità,
tanto da destare curiosità
cosa che vi prego di domare sapientemente.

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E’ stato bello lavorare insieme a dodici persone
(calcolando anche mio figlio Giacomo per le illustrazioni
e Deborah Marini per la copertina).

Per me è stato incredibile, come singolarmente
ognuno di loro mi inviasse la prefazione,
totalmente intonata sulla stessa nota.
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Nessuno dei dieci sapeva dell’altro.
Poi in finale, ci siamo scambiati idee e opinioni
ed è stato un regalo bellissimo
stare con altri nelle parole.
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Ad ognuno di loro
il mio più sincero Grazie.
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La data d’uscita sarà precedente la data di presentazione
che avverrà a Roma in aria di primavera,
dove sono invitata alla presentazione di un film su Pier Paolo Pasolini
che verrà aperta con la lettura di parole mie.
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Sembro più assente qui, lo sò;
è che sono spesso di là al telefono
e più su un’agenda.
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dopo tre anni, quest’anno
ho di nuovo anche io un’agenda.

au de là II

indépendance - et puis...

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Tu non lo sai  com’è vivere
al di là del lungo tragitto rosso
che hai tracciato
così, semplicemente esistendo.
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Hanno mura alte
anche gli echi dei silenzi.
i rumori di voci che arrivano
dalla vita d’oltre l’Eden.
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No, tu non sai
che ormai solo la deserta Babilonia ti è suddita.
divisa solo dal rosso del fiume
che mette te fra le righe e me ai margini.
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Nel vuoto agonizzante dell’eterno momento
creo dal nulla
confini.

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Ringrazio l’artista e la donna
Chiara Catapano
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per questa sua dedica particolare

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trovato non sò bene dove
oggi è così.

ce soir

indépendance - ce soir

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A quest’ora i ragazzi, la nuova generazione
quella a cui abbiamo chiesto in prestito
questo mondo chie trattiamo male,
sono alle prese con carne alla griglia,
con sogni, con la voglia di sentirsi grandi.
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La mamma che è in me ha preferito
rimanere in disparte, come sempre, in silenziosa presenza.
Fra poco li raggiungerà.
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Mi fermo un attimo qui giusto il tempo di lasciare due parole
e due tracce musicali che accompagnano
ogni mia vecchia serata musicale,
di quando il tempo non fuggiva.
..
Su quelle due tracce, idealmente
chi segue questo blog è lì con noi.
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I ragazzi ancora non mi hanno vista,
vivo l’imbarazzo di chi è atteso
da una ventina di ragazzi dai 16 ai 22 anni.
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Nella giornata che mi ricorda troppi Amici persi
 lascio una poesia di Dario Bellezza.
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Il primo brindisi sarà con mio figlio e amici
il secondo con voi.
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A PIER PAOLO PASOLINI
*
M’aggiro fra ricatti e botte e licenzio
la mia anima mezza vuota e peccatrice
.
e la derelitta crocifissione mia sola
sa chi sono: spia e ricattatore
che odia i suoi simili. E non trovo
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pace in questa sordida lotta
contro la mia rovina, il suo sfacelo.
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Dio! Non attendo che la morte.
Ignoro il corso della Storia. So solo
la bestia che è in me e latra.

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Dario Bellezza

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dalla vita

Modena City Ramblers – il bicchiere dell’addio

Iggy Pop – The passenger


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