.
Una mano stretta sul cuore
e l’altra, molle sul destino.
Mi sarei svegliata così, in un giorno d’autunno
con l’inverno fuori dal cuore;
al di là dei vetri, arrivava senza rumore,
la neve.
Una mano stretta intorno al respiro
e l’altra, senza decenza,
sulla solitudine.
Incagliato nel silenzio
avrei abitato il relitto abbandonato
del destino
Col mare negli occhi
avrei rivalutato la preziosotà del sale;
oltre la scogliera, cercando cibo,
volano ancora bassi sulle mie acque
i gabbiani
.
Liberamente tratto dalle lenzuola
dalla mia pupilla celeste e dall’altra verde
la mia vita in bianco e nero