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Fotografia di Erika
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Consuetudini
– quelle in cui non saremmo mai cascati –
come i tranelli
dei giorni e delle notti senza luna.
Ed ho passato notti intere
affacciata al balcone
disegnando col pensiero
uno sguardo, un tempo,
una luce che non fosse la finestra
del palazzo di fronte.
Che non fosse questo tempo assassino
che mi uccide lentamente,
di ora in ora, di giorno in giorno,
con la triviale scusa del vivere.
Ed ho passato notti insonni
a caccia di un motivo
da ricordare, eseguire, sognare.
E’
– per chi non lo sapesse –
come avere sete
e una muserola intorno alla bocca
costretta, chiusa.
sotto ad una fontana
che non smette di cantare.
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trovato nella prima notte insonne
e nell’agitazione
che da la disintossicazione da tossine
il fegato reagisce
ed è buona cosa