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Fotografia di K. Chausheva
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Esce dai nodi del tempo
come una crisalide ingiallita
la mano di gelso
che sfiora i capelli.
Gira più volte le dita
sui riccioli della sera
e si accascia sull’autunno
in primavera.
Intreccia attimi,
sposta le nuvole
ai confini della tenerezza
e lì inizia
l’autocondanna alla rinascita.
Le mani di gelso
districano carezze sul petto
e come piante essiccate dal gelo,
tornano a piantare foglie
nell’aria.
Con quanti nodi
si sono scritte storie senza voce,
con solo gesti
fra il pomo d’Adamo ed Eva
in quel disperato bisogno
d’Amare.
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trovato nei miei capelli tornati un po’ più chiari