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Ti conosco
come l’alba conosce il giorno,
poi come per difesa
mi nascondo nella risacca del sonno.
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Hanno violentato di nuovo una stella
mentre il cielo piange
l’essere padre di troppe figlie femmine.
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Di tutti i gironi del destino
siamo condannati all’inferno.
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Ci incanta ancora
il rosso fuoco di un tramonto,
e lì sempre t’incontro.
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Hai meno conchiglie di me nella tua mano
ma ti ferisci con solo un granello di sabbia,
tanto è fragile il tuo risveglio

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trovato credo nella tasca scucita
del cuore