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Fotografia di Sardesol
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Essere spazio nei ricordi,
o semplicemente essere.
il destino che si sveglia
nelle pieghe ruvide della storia,
in quelle tue mani
brevi per ogni raccolto.
Frugare al di là dello sguardo,
in quella desolazione
ch’è già visione d’acqua al risveglio.
Trovare al solito posto
gli appuntamenti mancati,
le suppellettili che erano il tempo
– e che l’hanno delimitato –
nel breve spazio di una ruga
nata sul palmo del giorno.
Una linea sottile
su cui funambola la vita
come sorretta e protetta
dalla fragilità
d’una ragnatela.
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trovato in un odore, in una data che ricorre
e che ha lontano il suo traguardo