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L’estate sarebbe arrivata
lungo il fiume di pietre e sassi,
sarebbe arrivata con usuali perturbazioni
e con rimandi poco probabili.
Sei l’estate, d’ogni stagione
tu che hai le ombre scure dell’inverno
e una dolcezza timorosa
d’essere riconosciuta
Ombre profonde
fra gli occhi e la vita
e un sesso alato
per i miei voli.
Di tanti tuffi, nei tuoi occhi profondi
io catturo il cielo.
Sulla scia di una stella che cade
l’ombra di un’altra che si rialza
liberamente tratto dalla tua voce