derrière l'hiver

indépendance - dèrriere l'hiver
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Fotografia di R. Natan

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Magari già dormo
quando mi sveglio in un sogno
e tutto è
l’incorreggibile niente.

Cantano la solita nenia
gli antichi giorni appesi sui rami
fuori da ogni logica,
come se fosse già notte
ad ogni risveglio.

Accendo uno sguardo
e l’insipiro così per noia
o solo per debolezza.

Il calice è ebbro
prima che lo riempia,
prima che lo guardi.

Mi nausea anche
vederlo vuoto
sul lato occupato dell’Assenza.

Le stoviglie hanno la patina
della nostalgia
nel lusso di un fiore sullo smeriglio.

Cresce solo l’erba
dove non passi, dove non arrivo,
dove m’incontro:

nella liturgia della passione
bagnato di notte
dall’inguine sfiorito

del mio sguardo.

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trovato mentre guardavo come tu ora sei.
Invecchiato persino dentro.