dans le noir

indépendance - dans le noir

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Mi sono cucita addosso,
un abito lungo di pazienza
ch’è di me ora,  la donna.

Ad aspettarti dietro ad un pensiero,
rimane con me in braccio, la notte
sulle scale del mio monastero,
o meglio su quel porticciolo che
guarda il faro parlare alle stelle.

Il silenzio sovrasta i rumori della vita
ch’è di me, ora la preghiera.
Zampilli d’acqua, bagnano la bocca del leone
e la fontana disseta il cuore del  viandante.

Con i miei errori,
tutta la tenerezza di una notte vuota di stelle,
e un’ombra senza catene che s’avvcina
per portarmi, come fosse della nostra fame,
il pane,

quel vizio d’Amarti ch’è dei miei errori,
il cielo da respirare

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Trovato dove ti cerco