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Ce lo ricorderanno le foglie,
quanta vita è passata
dagli anelli dentro la corteccia
a scaldare la terra.
Una collina esce dai morsi della nebbia
e la città è una certezza che barcolla.
Come me un giorno,
abbracciata al vizio d’esistere,
ubriaca di vita, cantavo.
Però piangevo e nessuno lo vedeva.
Nemmeno te che trapassavi
il piacere della mia carne
e scuotevi gli alberi senza foglie
Foglie arrivavano su di noi,
nei lunghi discorsi senza destinazione
Ero solo io, della mia anima
l’ombra che piangendo
rideva
.
Trovato negli abbracci della notte