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Umberto Mazzone
– per gentile concessione –
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"Umberto Mazzone è avvocato: di sera e nei momenti di pausa, invece, dipinge. Attività forense e pittura di solito si cozzano. Qualche volta,tuttavia,quando si incontrano fanno molta strada insieme. Il codice ha solchi di giustizia, ma ha anche risvolti umani: aride norme che catalizzano in fredde e stereotipe informazioni squarci di miseria umana colta in atteggiamenti da brivido,in lussureggiante disarmonia o in mille altre forme. E al centro vi è sempre l’uomo, con le sue passioni, con il suo volere, con la sua avvincente personalità, legata ai problemi della quotidiana routine.
A volte egli,l’uomo,è diafano,a volte esuberante, pieno di emotività; a volte,invece è innamorato o sente la stanchezza della vita… insomma l’uomo è uomo. Umberto Mazzone è a contatto con questa realtà quotidiana. Successivamente, l’immagine che ne è stata delineata si assopisce nella memoria per risvegliarsi più tardi,nei momenti di pausa, sotto tutt’altre forme, quasi una necessità interiore che preme, incessantemente, per realizzarsi in apparenza estetica. Qui la descrittività, sempre legata ai problemi umani diventa ricerca e necessità di verifica per una sorta di rispondenza tra l’arte e la vita.
Ed è proprio qui che Mazzone avvocato e Mazzone artista si incontrano.Qui l’uomo e l’artista si fondono."
Vito La Piana.
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Ho avuto la fortuna di conoscere Umberto oltre un anno fa e la stima reciproca ha consolidato una nascente Amicizia.
Certo è che mi ha stupito quando mi ha chiesto di scrivere una sua poresentazione per la prossima sua mostra personale.
A chiare lettere gli ho detto di non conoscere l’arte se non con quel filtro emozionale che ci danno in dotazione alla nascita.
Recensire un artista che ha già avuto ambiti riconoscimentinon è semplice.
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Umberto Mazzone è nato a Catania nel 1941.
Ma ha la capacità straordinaria di nascere sempre, ogni giorno
come fosse in ogni domani, la sua venuta al mondo.
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Già nel 1979, in occasione di una personale a Roma, il presidente dell’Accademia Tiberina, Prof.Igor Istomin gli ha conferito l’Onorificenza di Accademico.
Si sono interessati alla sua produzione artistica molti quotidiani, riviste, l’archivio per l’arte italiana del Novecento (Kunsthistorisches Institut in Florenz) e numerosi critici si sono interessati a lui…
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Dal 5 all’8 settembre p.v.
al Tennis Club di Messina,
la sua mostra personale "Un punto nell’infinito"
la cui presentazione Umberto ha voluto affidare a me:
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"Umberto Mazzone,
giocoliere, trapezista senza reti del colore.
E’ stato uno di quei casi che hanno la logica degli incontri,
il rimanere catturata dalla morbidezza dei colori di Umberto.
C’è quasi sempre un otto nei suoi dipinti;
due cerchi che si uniscono e tracciano le linee dell’infinito.
C’è la leggerezza della donna radice forte del suo uomo,
che insieme formano musica e armonia dell’unione.
Avvicinandomi sempre più ad Umberto ho trovato la tavolozza segreta
che emerge al solo essere in contatto con lui.
E’ impercettibile ma si capisce come dipinge,
passionando ogni attimo, ogni tratto, con la cura paziente
che solo la saggezza del tempo, – un tempo eterno, paziente e amante –
può avere.
Il tempo Amante è il tempo vivo, eterno che esula dal tempo passante.
In questo Umberto ha la forza che lo contraddistingue, lasciandolo
a chi lo conosce, patrimonio inestimabile.
Umberto potrebbe essere la bellezza di un mandorlo in fiore
che funambola acrobazie di fuoco sulle acque del mare."
Beatrice Niccolai