peau II

indépendance - sein

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Poi strappami di dosso la pelle
e fruga dentro il segreto per cercare chi prima di te,
ha rubato gli acini nella mia vigna.

Poco raccolto, ormai
e quel poco vino che si farà. sarà santo.

Santo da passarci il dito
e sfiorarti nella Sacralità dell’abbandono
 le labbra dell’anima
per perdermi nel gioco degli amanti felici.

Quando mi guardi e cerchi il punto di memoria
dove l’abisso degli occhi s’è perso
indico sempre la collanina spezzata
che porti al collo

e quella fede mai stata d’oro
 che di Te,

cade per terra

.
Trovato per terra

 

la soirée

indépendance  -  la soirée

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Ricordami nella luce della sera,
le ombre che ci seguivano
sui muri, mimando di noi,
il fiorire della migliore stagione.

La soffitta è ormai chiusa
ma arriva dalla finestra aperta
l’odore inconfondibile della pioggia.

E’ lì che cerco i discorsi
che cui non imbratteremo il domani.
Ho riempito il sienzio col rincorrersi di voci.
Ho riempito il vuoto con il rosso vino
della passione

Hanno suonato stanotte alla mia porta.
Era un pensiero barcollante
 che non voleva salire

Poi, senza che tu aggiungessi nulla
al silenzio che uccide,
ho preso le luna e l’ho portata a dormire.

.
Dalla notte e dal benedetto che solo lì
mi nasce sulla bocca

plumage

indépendance - vol

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Non s’incendiano in una preghiera
mill’anni d’acqua.

Ora che ho perso le piume,
al di sopra della terra, disegna tu per me,
dove tutti cercano cielo,
un fiume.

Un fiume che irrighi
la terra arida per fertilizzare di me
il seme della pazienza.

Disegna con un dito deciso
la parola sicurezza
sull’uscio schiuso della mia bocca.

Poi coprimi di stelle quando scende
sulla terra abbandonata

la sera

.
Trovato nella terra di una donna

inondation

indépendance - deshabillé

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Se solo tu avessi depositato
sul mio silenzio, una parola,
ora avrei almeno un eco da ascoltare.

Se le mie labbra fossero schiuse
fumerei,  respirandoti, senza nulla aggiungere,
il silenzio dell’attesa.

Quest’attesa di vivere
che disancora velieri e costringe alle nuvole.

Si romperanno prima o poi di nuovo
le mie acque di donna

e  io potrò nel tramonto dei giorni,
annaffiare di me,

 il cuore

.
Dal calice e dalla pazienza del tempo

dehors

indépendance - dehors

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Tirami fuori la vita
e mordila come mordi il peccato
nella polpa della rossa mela,
poi in un bacio passamela su e oltre le labbra.

Finchè non glielo racconti
il pulcino non sa che è stato nel guscio.

Esce e sa d’esserci
solo perchè la volpe lo rincorre
e nell’utero della vita, ancora si nasconde
in cerca d’una rinascita.

Non capestare i fiori
quando mi rincorri oltre la linea di confine;
ci
 sono rose rosse
e io lì dentro protetta come il pulcino

da un utero di spine

.
C’è una rossa rossa in mezzo al mio vaso di calle
dormo ogni notte sul pistillo

niche

indépendance -  niche

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Entro sempre senza far rumore
nel pensiero che Ti racchiude.

Tutto è immutato
in questo nostro esistere oltre.
Solo noi siamo invecchiati
nell’eternità dell’Amore.

Ci ha stretti in una ragnatela,
raccolti nell’utero della nicchia
il ragno che aspetta di noi,

la mosca

.
Trovato nella ragnatela
sulla fotografia

sacré

indépendance - sans peau

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Raccontami come fosse tutto ieri
quel mare che ci ingoiammo in una lacrima,
mentre sotto al salice,
ancora qualcosa dalla terra, piangeva.

Non sarà la goccia che farà
traboccare il vaso,
ne’ saranno mill’anni di vento
a rompere le giare.

Sacra è la vita che raccoglie il dolore
e che si abbandona alla Libertà
d’essere pensiero.

Un passero attraversa
scrivendo in volo

l’incomprensibile cielo


.
Trovato in 12 gradi e mezzo

prière

indépendance - prière

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Sia sereno il tuo destino
anche con le onde in burrasca,
quando al cielo si richiede solo l’urgenza
di una imminente pioggia.

Pioggia che lava tetriti dagli occhi
e i panni d’altri  stesi freschi o d’altri tempi
al solito filo nel respiro del vento.

E’ la brezza che assale
e scioglie il nodo che chiude stretto
il ricordo di un dolore.
E’ il gabbiano che vola a filo del mare
senza scalfire lo sguardo delle scogliere.

E’ l’eternità che iniziò prima di noi,
un bel pò di tempo fa.
E’ il tuffo d’atleta che fa sempre al cuore
il destino del sentire.

L’acqua straripa in ogni diluvio
irriga e mai disperde.

La mia acqua si ruppe in un giorno di pioggia
e fu il destino del diluvio
che non argina  d’ogni donna, il figlio

e poter essere d’ogni onda,
d’ogni burrasca che si calma

mare

.
Cercando mare
respiro te

refleurir

indépendance - sable

.

L’ultima volta che mi ha stretta fra le mani,
sono diventata il fiume della tua bocca,
e il verbo che incarna il desiderio mio,
di donna.

L’ultima volta che hai suonato il mio organo,
cantavano gli angeli
nella conquista della terra.

Oltre le distanze del vento
come qualcosa che non si disperde,
saremmo diventati sabbia.

Un deserto infinito dove tutto si perde
e il tramonto, infiamma.

Crollano in certezze di nulla, i castelli di sabbia.
nella terra arida, sotto le rovine del tempo,

(ri)fiorsice sempre una donna
.

dalla risorse delle nuvole
e dalla risorsa del mistero delle donne