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Mi dirai che tutto Ti fa male.
Anche a me, sai?
Ho la vita stretta senza cerniere
e un naso che sanguina anche d’estate.
Mi bacerai?
Ti racconterò le storie che si raccontano al vento
che le cosparga come di nostalgia
nelle lunghe domeniche d’ozio.
L’ozio dei vizi
il migliore degli ozi
Mi dirai che la vita è una lunga partita senza finale,
di Beckettiana memoria come Clov Ti muovi.
il peggiore dei drammi
è sempre stare in platea a guardare,
a guardarTi.
Non riesco ad applaudire il dolore
no, non ci riesco.
mi capirai?
Capirai il mio dolore quando mi tolgo
le Tue scarpe, Clov?
Te che mai sei riuscito
a tenerti sulle Tue gambe se non appoggiandoTi sulla mia spalla,
d’un dolore acuto comunque in Te sempre mi muovo
in finale
sceso dal palco, sceso dal dolore
nel camerino ch’è il camerino dei nostri giorni
lì io sempre Ti riconosco
liberamente tratto dalle mani